È tempo di Nobel: in questo periodo vengono infatti assegnati dalla prestigiosa Fondazione omonima svedese gli importanti riconoscimenti che, come recita lo statuto, dal 1901 vengono attribuiti a personalità distintesi nei vari campi dello scibile, apportando “i maggiori benefici all’umanità”.
Insieme all’assegnazione dei premi legati alla scienza, giovedì 10 ottobre verranno ufficializzati anche i vincitori di due categorie, se vogliamo, più “pop” e celebri presso il grande pubblico, quelli legati alla Letteratura e alla Pace; si tratta del resto delle due categorie che più controversie e polemiche generano.
Basti ricordare solo alcuni esempi forieri di enormi dissidi in campo letterario: l’assegnazione del premio a Dario Fo (1997: orrore, il Nobel a un teatrante), a Bob Dylan (2016, scandalo! Il premio per la letteratura a un cantautore) o a Peter Handke (2019, vergogna, il Nobel a uno scrittore amico di Milošević).
E che dire poi dell’assegnazione del Nobel per la Pace all’allora appena insediatosi alla Casa Bianca, Barack Obama, nel 2009? Un premio sulla fiducia, si potrebbe dire, e non propriamente messo in pratica, si potrebbe aggiungere, dal vincitore: ma vediamo cosa si dice per quest’anno.
I candidati al Nobel per la Letteratura: cosa dicono i bookie
Ogni anno, media, bookmaker e vox populi hanno i loro candidati perfetti, autori anche prestigiosissimi dei quali si dice “quest’anno sarò la volta buona” e che poi immancabilmente vengono snobbati dall’Accademia di Stoccolma a favore di nomi senz’altro meritevoli ma magari meno noti al grande pubblico.
È appena il caso di ricordare i nomi di alcuni Grandi Snobbati, quali Philiph Roth o Cormac McCarthy, per anni dati per vincitori e invece mai premiati, o ancora quello di Leonard Cohen (“se hanno premiato Dylan…”, si diceva); si potrebbero poi citare Joyce, Virginia Woolf, Nabokov, Eco, Céline e tantissimi altri.
Ovviamente anche quest’anno negli ambienti letterari o su internet il Toto-nome si è scatenato: per le previsioni ci si basa su possibili pattern di alternanza uomo/donna oppure poeta/narratore, sulla provenienza geografica, sul contesto storico: giusto o sbagliato?
Chissà: in base a questi criteri i nomi forti sarebbero quelli del poeta turco Adonis o della voce israeliana critica David Grossman, ma anche della poetessa ucraina Ludmila Ulitskaya; chi però spesso ci azzecca sono i bookmaker special bet, che infatti l’anno scorso predissero giustamente la vittoria del norvegese Jon Fosse.
Occorre sottolineare che quest’anno i siti scommesse italiani sembrano non essere interessati al tema-Nobel, perché, a differenza del 2023, nessuno di loro quota i vincitori e pertanto quelle che vi proponiamo sono quote medie rilevate girando tra i bookie europei, che paiono puntare su un testa a testa tra la cinese Can Xue e l’australiano Gerald Murnane.
Candidato/a | Quota media |
---|---|
Can Xue (Cina) | 5.00 |
Gerald Murnane (Australia) | 6.00 |
Salman Rushdie (Svezia) | 8.00 |
Alexis Wright (Australia) | 9.00 |
César Aira (Argentina) | 13.00 |
Mircea Cărtărescu (Romania) | 15.00 |
Jamaica Kincaid (Stati Uniti) | 16.00 |
Anne Carson (Canada) | 20.00 |
Stephen King (Stati Uniti) | 50.00 |
J. K Rowling (Inghilterra) | 67.00 |
Molto più staccati altri nomi che puntualmente appaiono nella rosa dei favoriti ogni anno (tenetene conto, dunque, per poter dire “ve l’avevo detto”!), quali quello del giapponese Haruki Murakami, della canadese Margaret Atwood, dello statunitense Thomas Pynchon e del francese Michel Houellebecq.
Ricordiamo che al vincitore, oltre alla gloria imperitura, vanno anche 11 milioni di corone svedesi (circa 950.000€).
Le quote dei bookmaker per il vincitore del Premio Nobel per la Pace
Assegnazione sempre quanto mai controversa, quella del Premio Nobel per la Pace: abbiamo già ricordato il caso del riconoscimento a Barack Obama e potremmo citare anche l’esempio del Mahatma Gandhi, mai premiato nonostante sia, beh, l’archetipo stesso della non violenza.
Siamo certi che, se davvero i nomi in ballo sono quelli che stiamo per dirvi, nemmeno quest’anno ci saranno evitate polemiche; così come avvenne nel caso di Aung San Suu Kyi, l’attivista del Myanmar premiata nel 1991, che dopo esserne diventata prima ministra non fece nulla per prevenire il genocidio della locale comunità musulmana, ma a cui non fu possibile revocare il premio.
E allora vediamo chi sono i due controversi favoriti per la vittoria del 2024: si tratta di Alexei Navalny, attivista russo storico oppositore di Vladimir Putin deceduto in prigione lo scorso febbraio, e di Volodymyr Zelensky, premier ucraino; più staccati l’attivista svedese Greta Thunberg e l’Organizzazione Mondiale per la Sanità.
In lizza ci sono però anche la Corte Internazionale di Giustizia, l’economista cinese di etnia uigura Ilham Tohti, la politica bielorussa Sviatlana Tsikhanouskaya, il cantante Bono (!), il presidente USA Biden, il candidato ed ex presidente Trump e Papa Francesco.
Candidato/a | Quota media |
---|---|
Alexei Navalny (Russia) | 1.50 |
Volodymyr Zelensky (Ucraina) | 9.00 |
Greta Thunberg (Svezia) | 15.00 |
Organizzazione Mondiale per la Sanità | 16.00 |
Corte Internazionale di Giustizia | 16.00 |
Ilham Tohti (Cina) | 16.00 |
Sviatlana Tsikhanouskaya (Bielorussia) | 16.00 |
Bono (Irlanda) | 17.00 |
Joe Biden (Stati Uniti) | 20.00 |
Papa Francesco (Argentina) | 26.00 |
Donald Trump (Stati Uniti) | 85.00 |