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UK, un prelievo legale sui profitti del gambling

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Ha messo un po’ a soqquadro il pianeta del gambling, la decisione del governo britannico diventata operativa lo scorso 27 novembre e che prevede l’imposizione di un prelievo legale annuale sui profitti dell’industria del gioco d’azzardo.

La misura è atta a mobilitare ulteriori risorse per affrontare i danni legati al gioco compulsivo e problematico, una tematica che nello UK, terra madre delle scommesse, è decisamente molto sentita e preoccupante.

Cosa prevede la mossa del governo britannico

L’imposta, che prevede un prelievo sui profitti dell’industria del gioco, era stata proposta per la prima volta nel 2023 dall’allora in carica governo conservatore e andrà a sostituire l’attuale sistema basato sul contributo volontario da parte del settore alla lotta al gioco compulsivo.

Entrerà in vigore dall’aprile 2025 e dovrebbe fruttare circa cento milioni di sterline all’anno, secondo la baronessa Twycross, ministra del settore giochi: l’imposta sarà pari all’1% del ricavo annuo delle varie aziende e va di pari passo con le proposte, attualmente allo studio, di aumento della tassazione sugli operatori.

Una legge attesa da anni

Secondo Iain Duncan Smith, presidente della commissione bipartisan britannica sui danni legati al gioco, questa legge è un vero terremoto nella lotta agli effetti sociali e sanitari legati al gambling problematico, che assicura che sia il settore stesso a erogare fondi per i danni che provoca.

I cento milioni di sterline annui saranno dedicati a una serie di iniziative, tra cui l’introduzione di “cliniche specializzate per le dipendenze” all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, così come a un maggiore supporto a ONG e istituzioni dedicate alla formazione, al counselling e all’assistenza delle persone soggette a queste problematiche.

Si tratta anche di un cambio di rotta nella relazione tra il mondo del gambling, che fino a oggi forniva solo un contributo volontario alla lotta al gioco compulsivo, e Sistema Sanitario Nazionale britannico (NHS): quest’ultimo era coinvolto in varie iniziative grazie ai contributi volontari, specie nel campo della ricerca e in particolare in partnership con GambleAware.

Quest’ultima raccoglieva contributi dagli operatori legali per supportare ricerca e assistenza agli utenti, ma ora con il prelievo obbligatorio bisognerà capire i dettagli sull’allocazione dei fondi e la loro gestione, con GambleAware che è appunto uno dei possibili candidati a questa mansione.

Le reazioni degli addetti ai lavori

C’è naturalmente grande gioia nel campo delle organizzazioni che si occupano di gioco responsabile, formazione e aiuto: Liz Ritchie, cofondatrice della ONG Gambling With Lives, ha sottolineato che “le famiglie in lutto per il suicidio da gioco d’azzardo si battono da sette lunghi anni per un prelievo obbligatorio. Questo è un buon passo avanti da parte del nuovo governo e accogliamo con favore il principio, ma aspettiamo i dettagli”.

L’operatrice ha anche aggiunto che le ricerche hanno dimostrato che il 2.5% della popolazione del Regno Unito ha bisogno di cure da parte del Servizio Sanitario Nazionale per i danni alla salute mentale causati dal gioco d’azzardo e che quasi la metà di loro è ad alto rischio di comportamenti suicidi.

Il Betting & Gaming Council (BGC), associazione di categoria degli operatori di gambling, ha invece manifestato reazioni ambivalenti: in linea di principio ha infatti da tempo appoggiato l’idea del prelievo obbligatorio, ma ora manifesta dubbi sulla sua implementazione.

In particolare il BGC chiede una sorta di scala mobile sui prelievi, che venga incontro ai costi maggiori che competono agli operatori “fisici” rispetto a quelli online oltre a trasparenza nella allocazione dei fondi, per evitare che servizi di aiuto attualmente ben funzionanti vengano paradossalmente penalizzati dalla nuova distribuzione delle risorse.

Ancora Liz Ritchie poi ha sottolineato come questa legge di sicuro permetterà di salvare delle vite, ma che serve ancora tanto lavoro per rendere il prodotto-gambling meno coinvolgente, riducendo pubblicità e marketing e magari garantendo che gli operatori intervengano direttamente nei casi di loro clienti colpiti da fenomeni legati al gioco compulsivo.

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