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La lotta al gambling illegale in Italia e nella UE

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Il gioco d’azzardo online è stato protagonista di un boom di popolarità inarrestabile in questi ultimi anni, sia nel territorio italiano che in altre nazioni.

Dati alla mano, viene unanimemente considerato uno dei settori più floridi dell’economia digitale e, come tale, è soggetto a precise regolamentazioni: i Paesi UE lavorano, non senza difficoltà, al fine di stabilire un quadro normativo che possa al contempo favorire l’industria e offrire protezione ai consumatori.

In ambito comunitario gli standard di sicurezza vengono principalmente garantiti dalle concessioni ufficiali nazionali, licenze erogate da enti regolatori preposti al controllo dei requisiti legali dei siti web concessionari.

L’obiettivo ultimo è evitare l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore attraverso l’individuazione e la successiva inibizione dei siti non autorizzati alla raccolta.

Misure di contrasto al gioco d’azzardo illegale nell’Unione Europea Obiettivo, unificare gli sforzi di contrasto

Nel 2013 il Parlamento Europeo ha approvato una direttiva per fornire ai suoi membri delle linee guida generali in materia, pur garantendo a ogni Stato una certa autonomia legislativa.

Le normative riguardanti il gioco d’azzardo entro i confini UE variano infatti da nazione a nazione e ciò ha creato delle condizioni di mercato variegate e uno scenario di riferimento piuttosto complesso.

Le attuali leggi europee sul gambling prevedono comunque la presenza di un’autorità competente per ogni singola nazione che possa verificare il rispetto delle normative antiriciclaggio.

L’obiettivo futuro è quello di unificare gli sforzi per il contrasto al gioco d’azzardo illegale in modo da raggiungere un quadro legislativo coerente in tutti gli Stati membri e da rimuovere eventuali ambiguità regolative.

Controlli sul gioco d’azzardo in Italia La black list ADM dei siti illegali

In Italia la normativa generale del settore giochi è ordinata dalle disposizioni contenute nel testo unico di pubblica sicurezza: datato 1931, il documento ha subito negli anni modifiche e aggiustamenti in concordanza ai cambiamenti della società e dell’industria.

Nel 2005 è stata ad esempio aggiunta l’apposita legge n. 266 in cui all’articolo 1, comma 525 si attribuisce all’Agenzia Dogane e Monopoli l’autorità di controllo e regolamentazione del settore giochi online, al fine di contrastare l’illegalità di un mercato all’epoca emergente. 

L’ente italiano è stato dunque incaricato dell’identificazione e conseguente interdizione dei siti web privi delle necessarie autorizzazioni o comunque operanti in contrasto con la normativa vigente.

Nel corso del tempo è stato aggiornato più volte anche il protocollo per l’erogazione delle licenze relative all’esercizio del gioco pubblico online, fino al riordino attuale disposto da ADM con il bando concessioni 2025. 

L’opposizione al mercato nero ha messo agli atti proprio nei giorni scorsi nuovi importanti risultati con 116 siti online aggiunti alla black list delle piattaforme che offrono gioco d’azzardo illegale.

I domini attualmente banditi (e dunque oscurati) sono a oggi in totale 10.866: nella maggior parte delle situazioni si tratta di portali che propongono betting, concorsi a pronostico con premi in denaro, lotterie e giochi da casinò senza le relative autorizzazioni previste dalla legge.

L’elenco aggiornato dei siti internet banditi si configura come un’integrazione della lista già presentata dall’Agenzia Dogane e Monopoli il 17 gennaio del corrente anno.

Con una nota ufficiale ADM ha inoltre precisato che l’inibizione delle nuove piattaforme segnalate, da realizzare tramite un reindirizzamento verso l’IP 217.175.53.72, dovrà avvenire entro il termine del 20.02.2025.

Le normative extra UE I casi di Serbia, Turchia e Regno Unito

Come abbiamo visto, il panorama legislativo intracomunitario riguardante la lotta al gambling online illegale è ancora piuttosto frammentato, nonostante gli sforzi unificanti del Parlamento Europeo.

Alla luce di ciò non stupisce che la situazione sia ancor più parcellizzata nei Paesi extra UE, che godono di totale autonomia non dovendo far riferimento a direttive e linee guida sovranazionali. 

Vediamo dunque come si contrasta il mercato nero del gioco d’azzardo virtuale fuori dai confini geopolitici dell’Unione, analizzando le attività di contrasto messe a punto da Regno Unito, Serbia e Turchia.

Regno Unito Le ultime direttive della Gambling Commission

Un caso interessante da segnalare riguarda di certo la lotta al gioco d’azzardo illegale nel Regno Unito: in Gran Bretagna l’ente regolatore che disciplina il settore è la Gambling Commission UK, un istituto pubblico esecutivo e non dipartimentale creato ai sensi del Gambling Act nell’ormai lontano 2005. 

L’organismo competente, da sempre attento a vegliare su irregolarità e a contrastare la nascita di nuove piattaforme di gioco illegali, si è reso recentemente protagonista di una richiesta piuttosto particolare.

Ha infatti esortato gli allibratori con licenza a tenere sotto controllo l’attività dei loro partner commerciali, quali software provider, fornitori di giochi con sistema RNG e brand specializzati nella distribuzione di piattaforme per il gambling live.

Questi ultimi, secondo l’ente regolatore, sarebbero rei di concedere talvolta i loro prodotti e servizi, regolarmente autorizzati, anche a soggetti riconducibili al mercato online clandestino.

Nella nota divulgata dalla Commissione non si fa un preciso riferimento alle direttive da attuare in caso di riscontro di irregolarità, si pone tuttavia l’accento sulla necessità di informare l’organo di competenza per consentirgli di operare tempestivamente per tutelare la sicurezza degli utenti e l’integrità del mercato.

Turchia Le nuove misure di contrasto introdotte

La Turchia presenta una situazione piuttosto preoccupante, a tal punto da poter essere definita addirittura emergenziale: lo spazio web nazionale è infatti occupato da un numero vastissimo di siti illegali che propongono giochi di carte e/o a estrazione, slot machine e piattaforme per le scommesse clandestine. 

I numeri sono davvero impressionanti: secondo le statistiche elaborate in un rapporto dell’MPI (ente amministratore turco delle lotterie) nel 2023 e 2024 sono stati oscurati più di 233 mila portali web ritenuti non conformi alle direttive statali.

Attualmente le autorità competenti si stanno dando da fare per avviare procedimenti di natura legale contro i diretti proprietari di altri 376 mila siti web e 6.700 domini di natura equivoca.

Per il ripristino degli standard di conformità il Ministero del Tesoro e delle Finanze ha progettato una complessa strategia d’azione che prevede anche un’attenta analisi di numerosissime piattaforme e pagine social.

Nel corso degli anni, questi moderni territori digitali sono stati infatti usati come veicolo promozionale per attività illecite legate al betting e al gambling, cosa che ha comportato numerosi rischi per i consumatori turchi.

Serbia Uno stretto giro di vite su casinò e scommesse

Anche in Serbia è in atto una severa regolamentazione del mercato d’azzardo e del betting: il Governo ha infatti imposto nuove leggi per le sale e le attività che offrono giochi e scommesse.

Stanti le attuali direttive nazionali, le autorità locali e i vari distretti amministrativi del territorio dovranno rinforzare la sorveglianza e verificare sul campo l’applicazione delle nuove normative emesse dallo Stato.

Nella fattispecie, i sopralluoghi dovranno verificare che l’offerta di gioco sia interdetta ai minori, come da protocollo; gli ispettori sono inoltre tenuti ad accertare la presenza di avvisi e appositi cartelli che mettono in guardia gli utenti su ludopatia e gioco patologico: la stretta sui controlli rientra in un piano già definito nei minimi dettagli e con scadenza fissata al 1 luglio 2025. 

Il Governo ha infine imposto nuove tassazioni per tutti gli esercizi commerciali che propongono gioco d’azzardo: si parla di un 15% da saldare, relativo alle plusvalenze tra il volume totale delle puntate effettuate dagli utenti e le vincite erogate dai giochi a premi.

La stessa commissione verrà inoltre applicata sulle società che offrono scommesse sportive.

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