Siti di gioco che chiudono, trasferimento conti obbligato, comunicazioni in burocratese: anche i più distratti avranno notato che nel mondo dei concessionari ADM (ex AAMS) sta cambiando qualcosa.
Il 13 novembre 2025 sono entrate infatti in vigore le nuove licenze GAD (Gioco A Distanza) dell’Agenzia Dogane e Monopoli, 52 concessioni assegnate alle 46 aziende vincitrici del bando per il gioco online di dicembre 2024.
La riforma mira a rendere il gaming online più trasparente e responsabile: vediamo le novità nei dettagli.
Stop ai siti di gioco skin La fine di un’epoca
L’effetto più vistoso della riforma imposta dal Decreto Legislativo 25 marzo 2024 è il divieto di esercizio per le skin: ovvero portali di gioco “minori” operativi con lo stesso numero di licenza di siti più noti.
D’ora in poi ogni concessione GAD consentirà di esercitare su un’unica piattaforma web, dunque tramite un singolo URL comunicato all’ente garante come definitivo e ufficiale: aumenta così la tracciabilità della filiera in modo che ADM/AAMS possa controllare meglio il mercato.
Chiudono di conseguenza 350 siti alternativi: i conti gioco registrati sugli stessi, completi di saldo residuo, vengono spostati presso la piattaforma-madre, perlopiù restando accessibili con gli stessi username e password.
Cosa cambia per i giocatori: più sicurezza e flessibilità Più sicurezza e flessibilità
Importante sottolineare che la nuova convenzione sul gioco d’azzardo legale non penalizza i giocatori né complica loro la vita.
Potrebbe esserci giusto qualche difficoltà per chi abitualmente ricarica da PVR (punto vendita retail: i centri scommesse, per capirci), perché d’ora in poi i depositi in punto vendita non potranno superare 100€ settimanali: meno ricariche in contanti, minore il rischio di riciclaggio di denaro sporco.
Novità anche sull’autoesclusione, ovvero l’opzione di tutela, già disponibile nei casinò online sicuri, che consente di congelare temporaneamente il proprio conto: attualmente è possibile impostare il blocco dell’account per 30, 60 o 90 giorni, dal 1′ febbraio 2026 avremo maggiore flessibilità con periodi di autoesclusione da sette a 270 giorni.
Aumentano infine la stretta sul gioco illegale, grazie al monitoraggio via AI delle transazioni sospette, e i fondi per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico: nasce un nuovo fondo per le dipendenze con uno stanziamento iniziale di 94 milioni di euro annui.
Aumentano gli oneri per gli esercenti I requisiti che verranno richiesti agli operatori
Via libera per le nuove licenze solo a società di capitali con sede legale nello Spazio Economico Europeo (SEE), solide e di comprovata esperienza.
Requisiti minimi: due anni di operatività pregressa nel gioco a distanza, fatturato annuo di almeno tre milioni di euro, infrastrutture certificate da un ODV (organismo di verifica) e approvate da ADM/AAMS.
Inoltre le concessioni GAD 2025 hanno un costo di sette milioni di euro ciascuna e dovranno essere attivate entro il 14 maggio 2026.
Arrivano in aggiunta nuove aliquote sul GGR (Gross Gaming Revenue), aumenta cioè la tassazione del margine di guadagno lordo dei siti: per le scommesse sportive il vecchio 22% diventa 24,5%, incremento più consistente per le imposte sui giochi da casinò online che passano da 20% a 25,5%.
Dulcis in fundo, lo 0,2% dei ricavi totali dovrà essere destinato a campagne di sensibilizzazione sui rischi del gioco e altre iniziative di prevenzione.
Una nuova era per casinò e bookmaker online? Le considerazioni sugli scenari che si aprono
Le novità 2025 sul gioco online aumentano la trasparenza del sistema e le risorse contro le ludopatie: fin qui tutto benissimo.
Resta da vedere come reagiranno le aziende all’aumento della pressione fiscale: avremo quote scommesse più basse, minore disponibilità di slot ad alto RTP%, bonus meno generosi?
O magari gli operatori offriranno condizioni sempre più vantaggiose, nell’ottica di ridurre l’impatto economico del nuovo corso aumentando il bacino d’utenza? Come si dice: lo scopriremo solo giocando.