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Pubblicità di scommesse e giochi: c’è l’ok del Senato

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Risanamento dei conti per il sistema calcistico nazionale e non solo: ecco in cosa consiste la risoluzione legislativa approvata lo scorso 5 marzo dalla Commissione Cultura del Senato.

Il documento, presentato dagli esponenti del Governo in carica, prevede sostanziali modifiche al Decreto Dignità del 2018, tra cui l’abolizione del divieto pubblicitario riguardante i siti di scommesse. 

Si tratta di una prima mossa formale che porterà a breve all’elaborazione di un vero e proprio provvedimento di carattere legislativo, a seguito del quale verranno reintrodotti spot e promozioni relativi al gioco d’azzardo legale.

La proposta mira da un lato a risanare i deficit dell’azienda calcio nazionale, dall’altro a regolamentare in linea definitiva lo scenario del betting, stabilendo una sostanziale differenza tra mercato nero e in chiaro.

Cos’è il Decreto Dignità

Introdotto nell’arco legislativo del Governo Conte I, il Decreto Dignità ha vietato sin dalla sua prima attuazione ogni tipologia di pubblicità riguardante le scommesse sportive e i giochi.

Il provvedimento ha imposto il veto per tutte le attività di propaganda – dirette e indirette – effettuate in qualunque manifestazione (sportiva, artistica, culturale) e su qualsiasi media (tv, radio, stampa periodica e/o quotidiana, canali telematici e digitali, affissioni, manifesti, social media).

La delibera, convertita in legge nell’agosto del 2018, mirava a contrastare attivamente il cosiddetto “disturbo da gioco d’azzardo” e a rafforzare le misure di tutela del consumatore/scommettitore, con attenzioni particolari riservate alle categorie di utenti maggiormente vulnerabili (quali gli anziani, i minori e i giocatori patologici).

Nonostante la ratio che aveva portato all’istituzione del divieto pubblicitario fosse chiara e comprensibile, il provvedimento fu osteggiato da subito sia dagli operatori del panorama betting e gambling, sia dalle squadre di club.

L’atteggiamento critico alla riforma era principalmente motivato da fattori di carattere logico-normativo. In molti pensavano infatti che il giro di vite sul gioco legale avrebbe comportato dei vantaggi per gli attori del mercato nero, che sarebbero usciti favoriti dalle limitazioni imposte alle aziende regolamentate. 

Al tempo stesso, il disappunto nei confronti della legge si focalizzava su problematiche economiche altrettanto evidenti.

La cancellazione delle campagne promozionali prefigurava infatti uno scenario in cui i club calcistici, le testate giornalistiche sportive e le riviste specializzate avrebbero dovuto fare a meno degli introiti derivanti proprio da queste sponsorizzazioni, calcolati in circa 100 milioni di euro l’anno

Alla luce di tali complessità, alla lunga rivelatesi effettive, l’attuale Governo Meloni ha dunque deciso di apportare delle modifiche alla legge vigente, rielaborando la regolamentazione del settore.

La nuova normativa rientra in un progetto più ampio che prevede il risanamento dei debiti delle attuali aziende calcistiche e la complessiva rifondazione del sistema calcio.

La risoluzione del Governo: motivazioni e intenti

I cambiamenti normativi approvati recentemente dalla Commissione Cultura in Senato porteranno dunque a un ripristino degli spot, delle sponsorizzazioni e delle pubblicità relative ai siti di scommesse sportive autorizzati dall’Agenzia Dogane e Monopoli. Si tratta a tutti gli effetti di un ritorno al passato che, secondo Fratelli d’Italia, potrà comportare delle conseguenze positive, soprattutto per il settore calcistico.

Il provvedimento mira infatti a destinare una percentuale della raccolta annuale derivante dal betting alle società sportive e agli enti che organizzano campionati ed eventi calcistici.

Nel testo della risoluzione si fa anche riferimento a una quota pari all’1% dei proventi da convogliare in un fondo che consentirà l’ammodernamento degli attuali stadi attraverso opere di ripristino e la costruzione di nuove strutture.

Un’ulteriore fetta dei ricavi dovrebbe essere allocata alla sovvenzione di progetti per la valorizzazione dei vivai giovanili e la riqualificazione degli impianti oggi esistenti.

Nella fattispecie, i proventi derivati dal gioco permetterebbero di introdurre degli esoneri fiscali per le aziende e società sportive che vorranno investire in infrastrutture.

Il procedimento del Governo vuole altresì riformulare le normative relative ai diritti audiovisivi di commercializzazione, fornire uno statuto contrattuale definito agli arbitri di calcio e, in ultima istanza, favorire anche il pieno sviluppo del sistema calcistico femminile.

In merito a quest’ultimo punto, si pensa infatti di istituire una vera e propria Lega Nazionale per le calciatrici, alla stessa stregua di quella professionistica maschile e dunque dotata di una solida autonomia in ambito finanziario, amministrativo e gestionale.

Una mossa che appare in linea con i tempi e che si rivela compatibile con il crescente interesse che questa disciplina riscuote tra le giovani generazioni di donne.

Il programma verrà coordinato da Andrea Abodi, attuale Ministro dello Sport e i Giovani, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Nei prossimi mesi il Governo dovrà produrre una dettagliata relazione riguardante tutte le iniziative e i provvedimenti legislativi da attuare per mantenere gli impegni previsti dal provvedimento.

La documentazione dovrà essere successivamente inviata alle commissioni parlamentari, entro e non oltre la decorrenza del 5 settembre di quest’anno, a sei mesi esatti di distanza dalla recente approvazione della risoluzione.

La questione ludopatia e le reazioni dell’opposizione

Nonostante l’ok definitivo, in Senato non sono tuttavia mancate le proteste da parte delle opposizioni, che hanno osteggiato le variazioni che dovrebbero essere apportate alla normativa vigente secondo il protocollo della risoluzione.

La senatrice democratica Cecilia D’Elia annuncia il provvedimento come un significativo passo indietro nella lotta al gioco patologico, arginato in questi ultimi anni proprio dal Decreto Dignità.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il senatore Luca Pirondini del Movimento 5 Stelle, che parla di priorità assegnate al risanamento economico delle società di calcio a discapito della salute pubblica.

I rappresentanti di Fratelli d’Italia che hanno presentato il testo normativo dichiarano invece di voler apportare dei cambiamenti alla legge introdotta dal primo Governo Conte anche per agevolare il contrasto alla ludopatia.

Per l’attuale maggioranza infatti il Decreto Dignità non avrebbe in alcun modo ridotto il gioco patologico, favorendo al contrario un deciso ampliamento dell’offerta non tutelata (e dunque rischiosa per gli utenti) e la proliferazione di siti di scommesse operanti senza autorizzazioni e opportune licenze.

Dichiarazioni a cui fanno eco le parole del senatore leghista Andrea Paganella che sottolinea l’intenzione della maggioranza di disincentivare il gioco d’azzardo patologico e, al contempo, di trovare un compromesso equilibrato in grado di favorire anche una rinnovata sostenibilità dell’apparato calcistico italiano.

Anche il relatore dell’atto e senatore Paolo Marcheschi (FDI) pone l’accento sulla questione ludopatia senza dimenticare i risvolti economici della risoluzione.

Marcheschi spiega che l’obiettivo della maggioranza è quello di aiutare il settore calcistico italiano per garantirne la sopravvivenza e di affrontare la dipendenza patologica da gioco con fondi mirati alla sensibilizzazione, riducendo dunque gli sprechi.

Pietro Romeo, recensore e analista
Pietro Romeo, recensore e analista Content writer
Titolo di studio
Titolo di studio Laurea in Lettere e Filosofia
Specializzazione
Specializzazione Esperto di slot online e giochi RNG
Esperienza
Esperienza 5 anni rassegna stampa gambling

Pietro Romeo arriva a Time2play dopo svariate collaborazioni con agenzie di stampa, press media, magazine italiani e internazionali. Nel 2009 ha curato una rubrica settimanale di eventi radio su Il Fatto Quotidiano, avvicinandosi al gambling e diventando responsabile della rassegna stampa per i casinò di terra italiani, prima di approdare alla scrittura di contenuti per un’agenzia di comunicazione affiliata a siti di scommesse e casinò online.

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