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Scandalo scommesse NBA

Scoppia lo scandalo scommesse nella NBA: cosa si sa finora

Scritto da Collaboratore T2P
5 min. di lettura
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Giornata nera per l’NBA, il 23 ottobre 2025: in mattinata l’FBI ha arrestato Terry Rozier, attualmente guardia dei Miami Heats, per poi fermare anche l’allenatore dei Portland Trail Blazers, Chauncey Billups, e l’ex giocatore Damon Jones.

Dopo la confusione iniziale è emerso che gli arresti, benché tutti condotti nell’ambito di un’inchiesta sul gioco d’azzardo illegale, fanno capo a vicende separate: Rozier è indagato per scommesse sportive truccate, Billups per aver collaborato con la mafia in una fantascientifica frode sul poker, Jones per entrambe le cose.

Terry Rozier e Damon Jones indagati per scommesse truccate Troppa confidenza con il mondo dei Lakers?

Il 23 marzo 2023, durante il match Charlotte Hornets – New Orleans Pelicans, si registra un picco anomalo di scommesse Under/Over su punti, rimbalzi e assist di Terry Rozier, all’epoca giocatore appunto delle “apine”: puntate che vanno a segno, puntualmente, quando la guardia dopo dieci minuti sul campo chiede di uscire per problemi a un piede.

Il sospetto degli inquirenti è che Rozier avesse comunicato preventivamente, a scopo di lucro, notizie sulla propria condotta durante la partita degli Hornets.

Simili le accuse rivolte a Damon Jones, che in NBA ha giocato per 10 squadre diverse (ha militato brevemente anche per la nostrana ex Sebastiani Martos Napoli, oggi a Rieti) per poi avviarsi a una carriera da viceallenatore a Cleveland, dove ebbe modo di conoscere e diventare amico del grande LeBron James, che seguì poi a Los Angeles nella sua avventura con i Lakers.

Approfittando della sua posizione molto vicina al campionissimo, Jones avrebbe venduto informazioni riservate sullo stato di salute di LeBron (spoilerando la sua mancata partecipazione all’incontro Lakers – Bucks del 9 febbraio 2023), e di Anthony Davis (infortunatosi il 15 gennaio 2024 subito prima della partita contro gli Oklahoma City Thunder).

Truffe al tavolo da poker: Chauncey Billups e la mafia Una truffa sofisticatissima e con connessioni molto pericolose

Lo stesso Damon Jones risulterebbe inoltre coinvolto, assieme a Chauncey Billups, allenatore fino a poche settimane fa dei Portland Trail Blazers, in un giro truffaldino di partite di poker: alcune star NBA sarebbero state usate come esche per attirare al tavolo verde i cosiddetti “pesci”, quelli che nel gergo italiano definiremmo “polli”.

Non parliamo di semplice gioco d’azzardo clandestino ma di una truffa sofisticatissima: le carte del “pesce”, debitamente contrassegnate, venivano infatti spiate dagli avversari tramite appositi occhiali e lenti a contatto, telecamere nascoste, addirittura un tavolo a raggi X.

Secondo le stime dell’FBI, questo laborioso imbroglio avrebbe fatto guadagnare ai suoi ideatori almeno sette milioni di dollari.

Non sembra però che Jones e Billups abbiano fatto tutto da soli: si sospetta il coinvolgimento dei clan mafiosi Bonanno, Lucchese, Gambino, Genovese, ovvero quattro delle cinque famiglie criminali più note d’Oltreoceano; alcuni esponenti delle stesse sono già sottoposti a misure cautelari.

Le reazioni allo scandalo Sgomento e indignazione

All’indomani degli arresti il primo a pronunciarsi è l’Official Commissioner della NBA, Adam Silver, che si dice profondamente disturbato dai fatti e sottolinea l’importanza dell’integrità per il basket professionistico americano.

Più prosaicamente Kash Patel, direttore dell’FBI, definisce la vicenda “lo scandalo dell’insider trading per l’NBA” paragonandola allo schema Ponzi di Bernie Madoff, costato nel 2008 ai cittadini statunitensi circa sette miliardi di dollari.

Gli ultimi sviluppi delle indagini in corso Nuovi nomi noti entreranno nell’inchiesta?

Naturalmente, le investigazioni sugli illeciti descritti sono appena iniziate sicché tutto è ancora da dimostrare.

Per ora contiamo 31 arresti per estorsione, frode telematica, rapina, gioco d’azzardo illegale, riciclaggio di denaro: quest’ultimo necessario a ripulire le vincite al poker truccato, nonché i ricavi che giocatori e allenatori coinvolti nel pilotaggio delle puntate potrebbero avere tratto dalle stesse.

Le scommesse sulla NBA sono infatti (ovviamente) espressamente vietate ai membri della Lega; sembrerebbe poi che alla lista delle celebrità coinvolte nello scandalo potrebbe aggiungersi un ex giocatore degli Orlando Magic, il cui nome per ora non è stato diffuso.

Recentemente, infine, la NBA ha chiesto ai membri di diversi team (in primis 10 collaboratori dei Los Angeles Lakers) l’accesso a cellulari e caselle di posta elettronica.

I precedenti: da Arenas a Molinas, il lato oscuro della NBA Non è la prima volta che il basket USA cade nel betting illegale

Per quanto gravi, i probabili crimini emersi negli ultimi giorni non sono niente di nuovo: nel luglio 2025, ad esempio, l’Agent Zero Gilbert Arenas è risultato coinvolto in un giro di poker illegale a cui partecipava anche un membro della Kosher Nostra israeliana.

Per la serie scommesse sul basket fraudolente negli USA ricordiamo Jontay Porter, radiato dalla Lega con accuse simili a quelle subite da Rozier, e soprattutto l’arbitro Tim Donaghy, che dal 2003 al 2007 ha scommesso sistematicamente sulle partite da lui stesso dirette.

Agli albori della NBA anche Jack Molinas, ala dei Fort Wayne Pistons (1953-54), venne bandito dal circuito per truffe modello point-shaving (ovvero sul punteggio finale, non sulla squadra vincente) risalenti ai suoi anni dell’università.

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