Praticamente stiamo vivendo due campionati distinti: quello di Serie A, che si svolge tra le venti squadre che partecipano al torneo, con i colpi dei giocatori, i gol (quando ci sono. Vero, settima giornata?), gli equilibri sul campo. L’altro campionato è quello che vede protagonisti gli arbitri di volta in volta designati per le partite, con assistenti e sala VAR al seguito: botte, risposte, panchinamenti, polemiche. Soprattutto polemiche. "È l’Italia, bellezza", potremmo rispondere in coro a Cristian Chivu che ha dichiarato di voler cambiare questo sistema da solo. Intenzione lodevole ma velleitaria, quando ti scontri con la cultura di un popolo che sembra votato alla dietrologia.