Il tennis italiano continua a sfornare talenti. Dopo essersi fatto conoscere al Challenger di Monza, il giovanissimo Jacopo Vasamì si è resentato a Roma al grande pubblico. Ma chi è il 17enne grande promessa del tennis tricolore? Scopriamolo insieme.
Un lampo all’improvviso: ecco Vasamì
Durante gli Internazionali d’Italia più azzurri di sempre, possiamo continuare a guardare al futuro con ottimismo. Con Sinner, Musetti e Paolini arrivati a giocarsi le partite più importanti dello storico Masters 1000 su terra, c’é spazio anche per interessarsi ai giovani.
Non parliamo solo di Federico Cinà, che ormai è un nome sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori e non solo. Al Foro Italico ha infatti esordito nel circuito maggiore anche Jacopo Vasamì, grazie ad una wild card concessa dagli organizzatori.
Il 17enne abruzzese è infatti sceso in campo, seppur nelle qualificazioni, nel torneo di tennis più importante della Penisola. Lo ha fatto contro Cameron Norrie, ex top 10 e tennista solidissimo, tenendo il campo molto bene, nonostante il 6-3, 6-2 finale a favore dell’inglese.
Ma chi è Jacopo Vasamì? Nato il 19.12.2007 ad Avezzano (L’Aquila), ma cresciuto tennisticamente a Roma nel Club Nomentana seguito da Fabrizio Zeppieri, è un tennista dal fisico prorompente. I dati sull’altezza parlano di un eloquente 1.91, che si riflette anche sulla potenza dei suoi colpi.
Da quando aveva 12 anni si divide tra Roma e la Spagna, dove ha potuto allenarsi alla famosa Rafa Nadal Academy.
Vasamì al Challenger di Monza
Come un fulmine a ciel sereno, il giovane Jacopo si è imposto all’attenzione degli appassionati di tennis durante il Challenger di Monza, disputatosi nella città lombarda ad aprile.
Entrato come wild card da numero 855 ATP, ha avuto al primo turno la meglio in due facili set (6-3, 6-4) sul britannico Jubb (n. 265). I bookmaker lo davano già favorito nonostante la disparità di ranking (la sua vittoria pagava 1.55 contro il 2.25 del rivale).
Il capolavoro lo ha fatto al secondo turno, dove ha sconfitto la promessa del tennis spagnolo Martin Landaluce, numero 147 del ranking ATP e testa di serie n. 7 del torneo. Anche qui a Vasamì sono bastati due set (6-4, 6-4), nonostante i siti scommesse tennis lo dessero sfavorito (2.30 contro 1.53 dello spagnolo).
La sua corsa nel capoluogo brianzolo si è fermata ai quarti di finale contro l’ucraino Sachko al terzo set di un match molto combattuto. Ma il torneo di Jacopo può considerarsi più che positivo: ormai il suo nome è sui taccuini di tutti gli addetti ai lavori.
Cosa aspettarsi dal futuro
Chi segue il tennis sa che la carriera di un giocatore è fatta di tanti step e che non c’è nulla di scontato nell’evoluzione di tennista. Per questo motivo, dopo gli iniziali entusiasmi, è giusto anche buttare un po’ di acqua sul fuoco.
Se Vasamì diventerà un campione ancora non possiamo saperlo. Tanto dipenderà dalla sua ambizione, dalla voglia di sacrificarsi negli allenamenti, dalla dedizione di chi lo segue e anche, toccando ferro, dall’integrità fisica negli anni a venire.
Per il 2025 Jacopo ha già ammesso di voler innanzitutto imparare tanto. Giocherà principalmente tornei ITF e Challenger, cercando di mettere tanta esperienza in cascina e confrontarsi con il tennis professionistico senza troppe pressioni.
Certo è però che le basi sono ottime. La pesantezza di palla non si inventa: quella c’è ed è una base sulla quale si può costruire un giocatore di altissimo profilo, sgrezzando alcune caratteristiche tecniche e lavorando sulla tenuta atletica.