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Da quando, lo scorso 5 gennaio 2023, l’Unione Europea ha riconosciuto come “novel food” la farina di grillo avviandone poi il commercio il 24 gennaio scorso, non si parla d’altro. La volontà o il timore di assaggiare la farina d’insetti dilaga tra le chiacchiere nei supermercati, nelle famiglie, sui social. E la prima pizza, il primo pane, il primo hamburger con tale farina sono già stati prodotti, e mangiati. Abbiamo allora intervistato 1.000 italiani onnivori, vegetariani e vegani per capire meglio se sono favorevoli o contrari alla polvere di Acheta Domesticus, e se pensano di saper riconoscere questo nuovo ingrediente nella lista sulle confezioni.
Quando l’impatto ambientale conta
Dal nostro sondaggio online, datato febbraio 2023, è emerso che le cose non sono sempre come ce le aspettiamo. Il 72.3% degli intervistati si è infatti detto FAVOREVOLE all’uso della farina di grilli nei prodotti alimentari, e il 75.2% si è dichiarato FAVOREVOLE a trovarla sugli scaffali dei supermercati.

I motivi principali per cui si è d’accordo sono: impatto ambientale positivo (39.2%), il fatto di ritenere i grilli pur sempre una fonte proteica (30.2%), il fatto che gli insetti vengano già mangiati in altre parti del mondo (23%), il fatto che mangiamo già insetti in modo inconsapevole (7.5%). Inoltre, il 64.2% del totale, sia favorevoli che contrari alla farina di grillo, pensano che la sua introduzione porterà benefici ambientali. L’85.5% del totale, tuttavia, pensa che la farina di grilli possa cambiare l’opinione delle persone sui marchi che la usano per la produzione alimentare.
Solo per consumatori consapevoli
Il 65.4% dei partecipanti al nostro studio ha dichiarato di leggere la lista degli ingredienti dei prodotti prima di acquistarli. Ma il 92.4% ha ammesso di non conoscere i marchi favorevoli a introdurre farina di grilli negli alimenti che producono. E infatti, il 90% degli intervistati ha ammesso di non conoscere bene i nomi con cui viene identificato questo nuovo alimento, mentre il 70.5% pensa di non saper riconoscere come viene indicata la farina di grilli nella lista degli ingredienti sulle confezioni.

Tra gli alimenti dove si ha maggior timore di trovare farina di grillo in modo inconsapevole, compaiono:
- Pasta: 29.2%
- Pane, crackers e grissini: 28%
- Biscotti e dolci da forno: 10.9%
- Pizza: 9.1%
- Barrette energetiche e cibi proteici: 7.6%
- Prodotti vegani: 6.4%
- Prodotti vegetariani: 4.3%
Per non correre il rischio di mangiare inconsapevolmente la farina di grilli, il 94.5% dei partecipanti al nostro studio vorrebbe trovarne chiara indicazione sulle confezioni, oltre che nella lista degli ingredienti. Inoltre, il 49.2% si è dichiarato favorevole a far parte di un gruppo social che aiuti a capire quali marchi la usano e in quali alimenti è contenuta. Il 37.4% sarebbe anche disposto a cambiare abitudini alimentari pur di non rischiare di trovarla inconsapevolmente.
Metodologia
A febbraio 2023 abbiamo intervistato 1,000 italiani con preferenze alimentari onnivore, vegetariane e vegane. Gli intervistati, uomini e donne in egual numero, hanno un’età media di 30 anni e un reddito familiare medio annuo pari a 33.500 euro.
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