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Le delusioni più cocenti: i 5 flop dello sport italiano nel 2024

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Non solo trionfi e imprese. Lo sport azzurro nel 2024 ha visto anche diverse aspettative disattese in modo più o meno clamoroso. Dal flop della nazionale agli Europei in Germania, agli atleti italiani che non hanno inciso alle Olimpiadi, passando per il mancato riscatto della Ferrari in Formula 1, vediamo chi ci ha deluso nell’anno che sta per finire.

1. La nazionale di Spalletti flop agli Europei

Dai campioni in carica ci si aspetta sempre tanto. Soprattutto se dall’ultima rassegna europea è intercorso anche un grande flop come la seconda mancata qualificazione ai Mondiali (con sconfitta inopinata contro la Macedonia).

La pochissima grinta mostrata dall’Italia agli Europei in Germania ha sollevato una marea di critiche in casa nostra. Nessuno si aspettava di rivincere gli Europei in carrozza, ma sarebbe piaciuto vedere uno spirito combattivo che sopperisse alla minore caratura tecnica rispetto ad altre squadre come Spagna o Francia.

E invece la nazionale di Spalletti ha deluso proprio sul piano dell’atteggiamento. Le è andata anche bene, visto che contro gli iberici la sconfitta poteva essere molto più pesante dell’1-0 maturato sul campo, mentre Zaccagni ha tolto letteralmente le castagne dal fuoco con un eurogol allo scadere contro la Croazia che ci ha proiettato agli ottavi.

Anche qui la musica non è cambiata e la Svizzera ci ha dominato come il Real Madrid contro un Leganes qualsiasi. Eliminazione meritatissima. Così come è meritata la palma di delusione sportiva più cocente dell’anno a questa controprestazione azzurra.

2. Il riscatto mancato della Ferrari

La Ferrari non vince il campionato piloti dal successo di Kimi Raikkonen del 2007, quello costruttori dal 2008. I tifosi del cavallino rampante si aspettano legittimamente di tornare a sventolare la bandiera rossa in segno di trionfo, ma dovranno attendere ancora.

Anche in una stagione che sembrava proiettare la casa di Maranello tra le più serie pretendenti al titolo iridato di Formula 1, la Ferrari è rimasta all’asciutto. L’evidente flessione di competitività della Red Bull non ha aiutato, visto che Verstappen è stato abile a gestire il vantaggio acquisito nei primi 10 gran premi.

Ma poi è stata la McLaren a trovare un passo gara più veloce, con il quale è andata a conquistare il titolo costruttori. Certo, per la Ferrari sono arrivati comunque cinque successi, con le prestigiosissime vittorie nei GP di Monaco e Monza, ma questo non può bastare.

Per il 2025 la scuderia di Maranello farà all-in, forte anche dell’esperienza di un pilota come Hamilton. Oltre tre lustri senza un titolo iridato sono troppi, anche per i tifosi della Rossa.

3. La pallanuoto azzurra all’asciutto nella vasca olimpica

Gli azzurri restano sempre una delle nazionali “da medaglia” in qualsiasi rassegna internazionale di pallanuoto. Anche alle Olimpiadi di Parigi si presentavano tra i papabili candidati al podio, almeno a livello maschile.

Se il Setterosa infatti aveva mostrato già nel girone diverse fragilità, il Settebello era stato capace di superare brillantemente il suo raggruppamento. Le larghe vittorie contro Croazia e Stati Uniti (argento e bronzo al termine della competizione) lasciavano davvero ben sperare.

Ai quarti di finale la sorte ha portato in dote un’avversaria tosta come l’Ungheria, nostra tradizionale bestia nera, ma questa volta l’epilogo sembrava diverso. Gli azzurri sono andati subito in vantaggio e sembravano poter dominare il match, ma gli arbitri con il VAR hanno decretato un cambio di rotta alla partita nel secondo quarto.

Gol annullato all’Italia per fallo di “brutalità” inesistente, rigore per l’Ungheria e un tempo intero da giocare in inferiorità numerica hanno fatto perdere la bussola al Settebello. A nulla è servito il ricorso della federnuoto italiana. La clamorosa protesta degli azzurri nel match per il quinto posto contro la Spagna ha portato soltanto all’esclusione dalla World Cup 2025.

4. L’Italia non pervenuta ai mondiali di ciclismo su strada

Premettiamo subito che qui parliamo di settore maschile Elite. Che il ciclismo su strada, a differenza di quello su pista, non stia vivendo un periodo di particolare splendore è cosa ormai nota. D’altra parte, riuscire a raccogliere successi importanti in un’era dominata da campioni extraterrestri come Pogacar, Vingegaard, Evenepoel e Van der Poel è un’impresa non da poco.

Agli azzurri guidati dal ct Davide Cassani non si chiedeva certo la maglia iridata, ma quantomeno si sperava di vederli protagonisti nelle fasi calde del campionato mondiale di Zurigo.

Invece la controprestazione nella corsa su strada maschile Elite ha fatto molto rumore ed è passata alla storia come una delle peggiori rassegne iridate del ciclismo su strada azzurro. Il primo degli italiani, Giulio Ciccone, è giunto al traguardo 25esimo a 6’36” dal campione del mondo Pogacar.

Che un vero erede di Nibali nelle corse a tappe non sia ancora arrivato all’orizzonte è sotto gli occhi di tutti. Ma anche nelle prove in linea non abbiamo nessuno che possa competere con i migliori, se si esclude Ganna su tracciati per passisti veloci. Il successo dell’azzurro Lorenzo Finn nel mondiale juniores sempre a Zurigo ha acceso una speranza, ma il percorso da fare è ancora molto lungo.

5. Bagnaia non concede il tris in MotoGP

Ripetersi è sempre molto difficile, vincere per tre volte di fila è sempre un’impresa. Pecco Bagnaia ci è andato vicinissimo, ma in questo 2024 si è dovuto arrendere al suo rivale di sempre, Jorge Martin, proprio nell’ultimo Gran Premio a Barcellona.

Il centauro spagnolo sulla Ducati del Team Pramac ha certamente meritato il titolo iridato. La sua costanza di rendimento e affidabilità durante il corso della stagione lo hanno premiato. Bagnaia ha vinto 18 tra Gran Premi e gare sprint, un numero impressionante di trionfi, ma ha fatto registrare anche troppi zero che alla fine hanno pesato sulla classifica.

Niente di clamoroso, ma certamente i tanti tifosi italiani si aspettavano di vedere il pilota piemontese vincere nuovamente il titolo mondiale di MotoGP sulla Ducati ufficiale. Pecco ci riproverà nel 2025, mentre intanto Martin si è accasato alla Aprilia.

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