Le Sentenze di Brogna
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Le Sentenze di Brogna: il quinto episodio

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Giorni fa in radio hanno passato “Io vorrei… Non Vorrei… Ma se vuoi…” che per me è una delle canzoni più belle del duo Lucio Battisti/Mogol. Sarò malato io ma durante la strofa “le discese ardite e le risalite, su nel cielo aperto e poi giù il deserto…e poi ancora in alto, con un grande salto….” io ho pensato alla stagione del Milan.

Lo so, devo farmi vedere da uno specialista bravo, bravo…ma davvero quelle frasi descrivono perfettamente la stagione rossonera fino a questo momento. Momenti alti, altissimi “su nel cielo aperto” come nel derby o al Santiago Bernabeu, seguiti da momenti bassi, bassissimi fino a “giù il deserto” come a Parma o a Cagliari.

Cosa mi rimane di Madrid?

La sensazione è davvero quella di essere sulle montagne russe, senza cinture di sicurezza, sballottolati su e giù, a destra e sinistra. Quando si è su quelle giostre, il rischio vomito è altissimo ed è la stessa sensazione che sto avendo io dall’inizio del campionato. Cosa me ne faccio del derby vinto se poi perdo malamente a Firenze?

Cosa mi rimane della storica impresa di Madrid se dopo 4 giorni pareggio contro il Cagliari? Che senso ha avuto non far segnare Mbappé e Bellingham se poi subisco due goal da Zappa?

Quest’anno va così, si vive alla giornata, nella mediocrità più totale. E ciò che mi preoccupa maggiormente è che così sarà per tutta la stagione. L’unica speranza per cambiare qualcosa è assistere ad una debacle totale con una serie di sconfitte consecutive. Tipo quello che è successo nelle ultime ore alla Roma con Juric, per intenderci. Personalmente sono troppo milanista per sperare di vedere la mia squadra perdere, ma allo stesso tempo so anche che sarebbe – forse – l’unica via d’uscita.

“A Fonseca serve tempo…”

Mi sembra evidente che in quel caso non dovrebbe pagare solo Mister Fonseca ma anche chi ce l’ha messo, chi ha fatto scelte prive di ambizioni sportive e chi sta deturpando la storia del mio Milan. Ora c’è la pausa delle nazionali che, mai come quest’anno, sto apprezzando particolarmente. Non lo dico tanto per spirito patriottico ma semplicemente per salvaguardare il mio – già precario – sistema nervoso.

E per chi dice “eh ma a Fonseca serve tempo…” vi ricordo che anche Lazio, Fiorentina, Napoli e Juventus hanno cambiato guida tecnica…eppure sono più avanti di noi non solo ai punti in classifica ma anche e soprattutto a livello d’identità. Non sono squadre perfette, sono ancora in piena fase di rodaggio ma perlomeno inizia a venir fuori la mano dei rispettivi allenatori con la loro identità e il loro carattere.

Su Inter-Napoli e protocollo del VAR

A proposito di carattere, avete sentito lo sfogo di Antonio Conte ieri ai microfoni di Dazn? Personalmente sono d’accordissimo con lui quando dice “se c’è un errore il VAR deve intervenire. Così fa incazzare e si creano retropensieri”. Il riferimento è al rigorino fischiato all’Inter e sbagliato da Hakan Calhahahahanoglu. (Scusatemi ma sono pur sempre un milanista rancoroso.)

Sia chiaro, da protocollo, il VAR ha fatto bene a non intervenire. Il contatto, seppur ridicolo, c’è stato e quindi il VAR da protocollo è tagliato fuori in quanto, in questi casi, bisogna dare priorità alla sensazione che ha avuto l’arbitro in campo.

Conte però lamenta proprio il protocollo perché è assurdo che un episodio del genere non possa essere oggetto di revisione per lo stesso arbitro in campo. Sono convinto che se lo avesse rivisto, avrebbe fatto retromarcia perché il tocco è stato davvero banale. Il grande inghippo è proprio questo: c’è un errore di valutazione dell’arbitro in campo, il VAR lo sa ma da protocollo non può fare nulla e quindi alla fine della fiera l’errore rimane nonostante ci siano tutti gli elementi per metterci una pezza.

È chiaro che il VAR, come spesso viene detto, non può essere usato come una moviola in campo perché altrimenti davvero si rischia di rimanere più tempo al monitor che sul prato verde. Il compromesso potrebbe essere dare più potere al VAR senza però depauperare l’arbitro in campo, il quale deve avere comunque l’ultima voce in capitolo.

Nell’episodio del rigore di Inter – Napoli, ad esempio, il VAR deve avere la possibilità di richiamare l’arbitro ad una revisione. Poi per carità, riguardando le immagini l’arbitro è comunque libero di confermare la sua decisione da campo. In quel caso però penso che dallo specialista bravo, bravo, sarebbe opportuno che ci andassimo insieme.

Daniele
Daniele Brogna Content Creator

Sono la nuova punta di diamante del blog di Time2play, uno YouTuber e creatore di contenuti di fede milanista e avrò a disposizione la rubrica Le Sentenze di Brogna con i miei commenti alle vicende di Serie A.

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