Le Sentenze di Brogna
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Le Sentenze di Brogna: il tredicesimo episodio

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Eccoli lì, li vedete? Sono arrivati, puntuali come un retropassaggio di Emerson “El Football” Royal, i leoni da tastiera, pronti a scrivere frasi inutili come “Eeeeh, ma Conceição non era il nuovo Pep Guardiola?” (spoiler: mai detto!), oppure “Eeeeh, ma i problemi con lui non erano finalmente superati?” (spoiler: mai detto!) o ancora “Eeeeh ma uno dei problemi non era la scarsa considerazione che la squadra aveva di Fonseca?” (spoiler: questo l’ho detto e lo ribadisco con orgoglio).

Siamo nel 2025 ma come sempre i giudizi e le sentenze arrivano con una semplicità e superficialità disarmante, come se tutto fosse necessariamente bianco o nero. Io credo invece che la verità si nasconda sempre tra le sfumature dei vari colori.

Ovviamente ‘sta frase filosofica che vi ho appena regalato non se la filerà nessuno ma se solo l’avesse detta Jim Morrison, sarebbe diventata virale. Va beh, fine della polemica, torniamo al Milan.

Conceição vs Fonseca, cambio passo alla portoghese

Dire che Conceição fosse un Dio dopo la vittoria della Supercoppa era follia ma altrettanto folle è pensare che sia uno scappato di casa dopo il pareggio contro il Cagliari.

Sarò uno stolto ma personalmente tra Conceição e il buon Fonseca ci vedo un abisso sotto mille punti di vista. Mister “No me frega un casu” sembrava davvero brancolare nel buio in ogni situazione, tattica o prettamente umana e forse, anche complice un italiano claudicante che in confronto Cassano sembrava laureato a Oxford, non riusciva a far capire le proprie idee a noi tifosi. Figuriamoci ai suoi ex calciatori.

Mister Conceição ha dimostrato sin da subito di avere le idee chiare e parla senza filtri, nel bene e nel male. Ha un carattere forte, determinato, sa cosa vuole e sa cosa pretendere dai suoi ragazzi. Non si nasconde dietro le difficoltà ma le riconosce e sta lavorando per attraversarle.

Ci riuscirà? Questo non lo sappiamo perché il calcio è meravigliosamente strano in tante situazioni ma, da tifoso, perlomeno si intravede una linea da seguire con dettami ben delineati. Entrare nella testa di una squadra completamente allo sbando non era facile ma lui, con 39 e mezzo di febbre e di una tosse cronica che neanche mia nonna di 90 anni, ci è riuscito in pochissimi giorni.

Il trofeo sollevato al cielo da Davide Calabria (sembrava un video fatto con l’intelligenza artificiale) non entra di certo nella mia personale Top 5 di serate indimenticabili ma vi posso assicurare che mi ha fatto godere non poco considerando che dall’altra parte c’era l’Inter, in vantaggio di 2 goal.

Cagliari, una delusione, sì, ma…

Contro il Cagliari di certo non mi aspettavo il pareggio, sono onesto. La delusione è tanta ed è tangibile ma continuo a essere ottimista per il nuovo ciclo aperto dal Mister.

La squadra tutto sommato ha giocato, sbagliando sicuramente tanto sul piano tecnico ma a livello mentale per me è stata sul pezzo per quasi tutto il match. Ci è mancato il guizzo finale, il pizzico di malizia e fortuna ma faccio anche i complimenti al Cagliari che per me ha fatto una signora partita, portandosi a casa un prezioso e meritato punto.

Contro il Como, 3 punti senza se e senza ma

Tra poche ore si torna in campo contro il Como e qui si che mi aspetto una vittoria senza se e senza ma. I 3 punti sono indispensabili e vanno conquistati in qualsiasi modo e a prescindere dal livello della prestazione.

Mai come stavolta sono cinico, spietato e materiale: pretendo solo i 3 punti. Poi ci sarà tempo per docciarsi, specchiarsi e sistemarsi i capelli. (Anche questa se l’avesse scritta Jim…).

Il Como è una squadra che ama giocare al calcio e di certo non si chiuderà in difesa come invece ha fatto la squadra di Davide Nicola. Sia chiaro, non è una critica nei confronti dei sardi, ognuno ha la sua strategia, il suo modo di vedere il calcio e di fare punti. Di certo il Milan storicamente fatica con chi si chiude a riccio e non è un caso che abbiamo perso infiniti punti con squadre simili.

Mister Fabregas ama giocarsela a viso aperto con il suo consueto 4-2-3-1. Davanti saranno più pungenti ma dietro concederanno tanto.

Lo spauracchio-Cutrone

A proposito di “pungenti”…occhio a Pungiglione Cutrone che, come ha già dimostrato in passato quando indossava la maglia della Fiorentina, ha ancora il dente avvelenato nei confronti del Milan che lo ha cresciuto e tristemente abbandonato al Wolverhampton oramai 6 anni fa.

Ve lo dico già: il suo goal è quotato a 1.05.

Daniele
Daniele Brogna Content creator

Sono la nuova punta di diamante del blog di Time2play, uno YouTuber e creatore di contenuti di fede milanista e avrò a disposizione la rubrica Le Sentenze di Brogna con i miei commenti alle vicende di Serie A.

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