Benvenuti nelle righe che cercheranno di ricapitolare a che punto stanno messe le squadre di Serie A col mercato estivo.
Prima di cominciare, urge un necessario disclaimer: il mercato sta entrando nel vivo di agosto, nel rush degli ultimi venti giorni, è presto per fare un bilancio!
Ecco perché NON parliamo di bilancio, ma tireremo le somme di quanto visto/atteso/immaginato fin qui: a settembre faremo poi un bell’articolo che, quello sì, darà i voti in pagella ai club di Serie A.
Per ora, vediamo i verdetti di luglio, senza fare nemmeno troppi nomi.
Le basi: la tempistica In quali finestre temporali si possono scambiare giocatori
Tanto per cominciare, ecco le basi: il calciomercato estivo è una fase cruciale nel calcio italiano, ovvero il periodo in cui i club pianificano, negoziano e rinforzano le rose per affrontare la stagione successiva.
La prima fase, una fase eccezionale, si è svolta dall’1 al 10 giugno 2025, in concomitanza con il Mondiale per Club: ogni quattro anni vedremo questa piccola parentesi di mercato, valida però solo per le squadre che partecipano a tale competizione.
La finestra successiva, quella tradizionale si è aperta l’1 luglio e si chiuderà l’1 settembre 2025, alle ore 20:00: ci saranno ancora quelle magnifiche scene di procuratori che lanciano nello spiraglio della porta i plichi dei contratti firmati all’ultimo minuto?
Che bei tempi; ma non tergiversiamo.
Differenze di saccocce: l’Italia e l’estero a confronto Le squadre italiane hanno decisamente meno soldi delle altre
L’Italia è l’Udinese d’Europa; ci prendiamo la responsabilità di quel che scriviamo e cerchiamo di spiegarlo, anche se forse vi sarà già chiaro come mai facciamo questo bislacco accostamento.
Partiamo dall’estero (tralasciando campionati minori come quelli d’Arabia o quello americano, che, per quanto piuttosto ricchi, soprattutto a livello arabo, non possono fare concorrenza al calcio europeo): nei più ricchi campionati europei prevalgono tipologie di acquisti pagati in cash, a titolo definitivo e con pagamenti rapidi, spesso in unica soluzione.
La Spagna ha clausole rescissorie altissime che si rivelano spesso solo formali ma che restano obbligatorie per legge, mentre la Germania spicca per prezzi chiari (Terra chiama Percassi! Terra chiama Percassi! Rispondi!) ed estrema trasparenza.
La Premier League è il ricco campionato europeo per eccellenza, le cui caratteristiche abbiamo elencato poche righe sopra; e l’Italia? Apriti cielo: siamo creativi anche nel calciomercato.
E in Italia?
Ci inventiamo formule super arzigogolate, dilazionamenti da strapparsi la pelle dalle ossa, tempistiche a tripla clessidra e conti della serva su qualsiasi operazione.
I bilanci devono reggere, come le difese, i prestiti con obbligo di riscatto fioccano come plusvalenze (non sempre lecite, bisogna dirlo) e i blitz sembrano un lontano ricordo.
Il nostro campionato non è certo ricco, quantomeno non di denari: se parliamo di blasone ancora ci difendiamo, ma con questi scarsi mezzi, chissà per quanto.
Ok, ma cosa c’entra l’Udinese? L’Udinese c’entra perché ha un modello di mercato assai studiato: scouting globale, valorizzazione del giocatore e poi rivendita a peso d’oro.
Ok, non proprio tutto il campionato italiano funziona così, diciamo allora meglio: all’Italia piacerebbe essere l’Udinese d’Europa. Meglio?
Le mosse delle Big fino a questo momento Cosa combinano Napoli, Inter, Juve & Co.
Abbiamo scritto finora che soldi non ce ne sono, eppure alcune squadre italiane parrebbero averne: è il caso del Napoli, che ha praticamente rivoluzionato mezza squadra innestando nomi altisonanti e un po’ fuori forma (Kevin De Bruyne), gente buona come Noa Lang e Lorenzo Lucca, altri buoni come Beukema e Marianucci per la difesa e, tra i pali, un secondo portiere di tutto rispetto come Vanja Milinković-Savić.
Del resto, tutto questo cinema è stato tirato in piedi solo per accontentare mister Conte, rimasto a Partenope ignorando le sirene bianconere solo qualora il presidentissimo De Laurentis lo avesse accontentato sul mercato.
Bene, ora direi che il signor Conte non ha più scuse. Giusto? Possiamo parlare di Napoli favorito per ogni cosa, giusto? Giusto?
Le milanesi sono cugine anche in fatto di mercato, se non fosse per il colpo Jashari: hanno entrambe inseguito un nome a lungo, Jashari appunto, e per i nerazzurri Lookman.
La differenza è che Jashari ha varcato le porte di Milano, mentre il nigeriano…beh, no. O meglio, non ancora, ma si tratta delle telenovela dell’estate, il colpo che tiene tutti incollati alle pagine della Gazzetta e ai canali degli YouTuber più improbabili, quelli con i titoli roboanti e i contenuti spompi (la cosa vale anche per le pagine della Rosea, s’intende).
Milan che si aggiudica, oltre al già citato Jashari, anche un vecchio pallino dei nerazzurri, giunto ormai a fine corsa però: Luka Modrić, venuto a dare saggezza alla corte di Max Allegri, forse come cercò di fare Ibra a suo tempo; c’è sicuramente molta curiosità attorno a questa figura quasi mitologica del calcio mondiale.
La Juve, in tutto questo, sta un po’ a guardare, al netto dell’arrivo del forte bomber Jonathan David, per via del saldo entrate/uscite decisamente in rosso e completamente bloccata dallo stallo di Vlahović, altro sassolino che blocca gli ingranaggi di un intero mercato.
Il ragazzo sta rifiutando tutto quel che può rifiutare, in virtù del mantenimento del suo ingaggio stratosferico, che difficilmente gli verrebbe elargito vestendo altre casacche.
Cieli immensi e immenso amore, insomma, per quanto riguarda il mercato di alcune big, difficoltà macchinose per quanto riguarda quello di altre: ma è tutto da vedere, di tempo ne manca.
E le altre? Segnaliamo per ora una vispa Fiorentina (Edin Džeko e Sohm) e un Torino che prova a puntare un po’ più su del decimo posto con i gol del Cholito Simeone, con le neopromosse che tentano di attrezzarsi per facilitare la salvezza e il Como che punta l’Europa con Morata e un pugno di giovani talenti.
Ci si rivede a settembre Ci rivediamo a fine mercato con il nostro pagellone
Queste, come anticipato, sono solo considerazioni preliminari: le somme saranno tirate dal due di settembre, a mercato e ombrelloni chiusi e con il nostro pagellone conclusivo; nel frattempo puntate (con giudizio!) sul calciomercato.
Diciamo che questo primo morso di acquisti e cessioni non ci ha lasciati indifferenti, ma qualora dovessero arrivare i nomi di cui si fa un gran parlare da settimane, allora avremo modo di vedere un campionato di Serie A decisamente rimescolato, con gli equilibri un po’ spostati, anche grazie al valzer delle panchine che quest’anno si è concluso in tempo per le preparazioni estive!
Come si dice in questi casi: restate connessi. Anzi: e…state con noi!