Queste sono le righe in cui affronteremo insieme uno degli Slam più attesi da chi ama il tennis, quello che si gioca sulla verde erba di un campo molto celebre: queste sono le righe in cui parleremo di Wimbledon.
In particolare, vedremo cosa possiamo aspettarci dall’edizione 2022 che, come avremo modo di capire meglio, si presenta del tutto inusuale.
Terzo torneo del Grande Slam dell’annata tennistica, si tratta del più antico evento riguardante il mondo di questo sport: è stato disputato per la prima volta nel 1877.
Unico degli Slam a essere giocato su erba, anche quest’anno mantiene la tradizione di iniziare sei settimane prima del primo lunedì di agosto, quindi segnatevi le date in agenda: dal 27 giugno al 10 luglio.
In linea temporale, prima di questo Slam ci sono infatti gli Australian Open e gli Open di Francia (il Roland Garros, per intenderci!), mentre in seguito resta lo US Open.
Qualora un tennista dovesse vincere tutti e quattro gli Slam, si parlerebbe di uno che ha vinto il Grande Slam. Siccome quest’anno in Australia e Francia ha trionfato Rafa Nadal, il maiorchino è a metà dell’opera e, nonostante un piede che gli dà più di una noia, vuole tentare un’impresa che oramai non succede da decenni.
L’ultimo atleta in campo maschile a vincere lo Slam è stato infatti Rod Laver, addirittura nel 1969, mentre in campo femminile bisogna tornare al 1988, anno in cui se lo aggiudicò la tedesca Steffi Graf.
Ora che abbiamo visto qualche informazione generale sul torneo e soprattutto sulle possibilità di Grande Slam, veniamo alla ciccia, come si sul dire.
E speriamo che il ricordo di Gianni Clerici, il noto giornalista esperto di tennis come pochi che ci ha lasciato da qualche giorno, possa aiutarci a scrivere meglio questo pezzo.
Qualche premessa sull’edizione 2022
La AELTC (ovvero la federazione tennistica inglese) aveva preso la decisione di escludere tennisti russi e bielorussi dal torneo di Wimbledon che sta per cominciare.
Stando alle loro parole, essi sarebbero “riluttanti ad accettare che il successo o anche la sola partecipazione a Wimbledon vengano utilizzati a beneficio della macchina di propaganda del regime russo che, attraverso i suoi media strettamente controllati, ha una storia riconosciuta di utilizzo del successo sportivo per sostenere una narrativa trionfante per le persone russe”.
Ora, come saprete la classifica dei giocatori viene stilata dall’ATP, l’associazione dei tennisti professionistici, sulla base dei risultati e dei punti conseguiti durante l’anno nei tornei ATP e Slam.
La vittoria in uno Slam, prendiamo per esempio quello di Wimbledon, assegna 2.000 punti e quei punti dureranno 12 mesi: questo significa che, se nel 2021 hai vinto Wimbledon, i tuoi bei 2.000 punti “scadono” il 26 giugno 2022, dato che, come detto, Wimbledon inizierà il 27 giugno.
Dopodiché, come è ovvio, ti verranno assegnati i punti che otterrai alla fine di quell’edizione del torneo. E fin qui.
Solo che quest’anno l’ATP, che dall’inizio si è mostrata fortemente critica rispetto alla surreale decisione inglese di escludere i tennisti russi e bielorussi dal torneo, ha deciso che Wimbledon, quest’anno, non assegnerà punti per la classifica.
Certo, resterà il premio, forse il più ricco mai consegnato dal torneo, ma nessun punto. Come mai? Beh, perché ad ATP non piace che alcuni possano non avere la possibilità di guadagnarne, quindi per l’antico motto “o tutti o nessuno”, voilà, che nessuno sia.
Insomma, o giocano tutti e tutti possono mettere a segno punti validi per la classifica, oppure gioca chi può ma di punti non ne vede nemmeno col binocolo.
Questo significa, ad esempio, che il nostro Matteo Berrettini, il quale l’anno scorso ha ottenuto 1.200 punti per essere giunto in finale del singolare maschile, vedrà scadere questi punti, se li vedrà decurtare, ma non potrà difenderli, andando quindi a perdere punti in classifica e, di conseguenza, posizioni.
Lui, Berrettini, ha già fatto capire, sempre col suo curatissimo aplomb, ovviamente, cosa ne pensi.
Ma non è finita qua, dato che la decisione della federazione tennistica inglese che non vuole rischiare di premiare un russo crea un cortocircuito piuttosto divertente.
Sapete chi ha vinto Wimbledon l’anno scorso? Nole Djokovic. Quindi, il 26 giugno, si vedrà togliere 2.000 punti in classifica senza la possibilità di andare subito all’attacco, perdendo così terreno in classifica a vantaggio di qualcun altro.
E, fate attenzione perché qui sta il vero paradosso, sapete chi è quel qualcun altro? Il tennista russo Daniil Sergeevič Medvedev, l’attuale numero uno al mondo (fresco di conquista del trono il 13 giugno).
Una bella pensata degli inglesi, questa, che volevano spegnere la macchina di propaganda russa e guardate un po’ come fanno finire la faccenda!
In realtà, sarebbe bastato “congelare” i punti del 2021 fino al 2023, come fu fatto nel 2020 con i tornei non giocati a causa della pandemia, ma gli inglesi hanno voluto fare i duri e puri e hanno in realtà fatto il più classico degli autogol.
Dietro le quinte di una decisione bizzarra: la Royal Family
Pare, comunque, che dietro la decisione dell’All England Lawn Tennis Club di escludere da Wimbledon tenniste e tennisti provenienti da Russia e Bielorussia ci sia stata la forte pressione della Famiglia Reale.
Dato che un loro membro è sempre presente alla cerimonia di consegna dei premi ai vincitori, la regina Elisabetta, a quanto parrebbe, ha fatto sapere che per loro sarebbe stato davvero imbarazzante se avessero dovuto farlo con un giocatore o una giocatrice russi o bielorussi.
Vi chiediamo: ve la immaginate una qualche duchessa che si vede costretta a consegnare il “Gentlemen Single Trophy” o il “Venus Rosewater Dish” a Medvedev o a Aryna Sabalenka?
Noi sì, ma vabbè, non è questo il punto. Il punto è che loro non volevano, né volevano mandare un sostituto qualunque al loro posto a consegnare il premio.
Quindi, in barba a tutti i regolamenti del tennis, che dicono che ogni giocatore partecipa a un torneo sulla base esclusiva del ranking, e dunque del merito, fai una bella discriminazione e li escludi per la loro nazionalità.
Posto che nessun tennista russo o bielorusso ha mai vinto Wimbledon e che solo una giocatrice russa, quell’incantevole Marija Šarapova che proprio l’altro ieri ha festeggiato trentacinque meravigliosi anni, è riuscita in quest’impresa, e nell’ormai lontano 2004, questo è stato il cammino delle atlete e degli atleti russi e bielorussi nell’edizione 2021 del torneo di Church Road (tenendo presenti solo le prime trentadue teste di serie), la storica sede dei campi di Wimbledon:
- Aryna Sabalenka: semifinali
- Anastasija Pavljučenkova: terzo turno
- Veronika Kudermetova: primo turno
- Dar’ja Kasatkina: secondo turno
- Ekaterina Aleksandrova: secondo turno
- Daniil Medvedev: ottavi di finale
- Andrej Rublëv: ottavi di finale
- Aslan Karacev: primo turno
- Karen Chačanov: quarti di finale
Insomma, a parte l’exploit della Sabalenka che però, proprio come Berrettini, ha beneficiato di un tabellone che non si potrebbe certo definire complesso e che poi ha perso appena ha incontrato un’avversaria discreta, possiamo dire si sia trattato, per il tennis russo e bielorusso, di una débâcle.
E dunque no, cara la nostra duchessa o principessa o contessa, non ti sarebbe capitato nulla di imbarazzante durante la premiazione.
A questo punto, comunque, sarebbe bello vincesse il tedesco Aleksandr Aleksandrovič Zverev; non per altro, ma perché quando vince un torneo ringrazia sempre i suoi genitori: Aleksandr Michajlovič Zverev e Irina Vladimirovna Fateeva, che sono due ex tennisti russi emigrati poi ad Amburgo.
Parliamo di giocatori: il circuito maschile
Posto che alcuni giocatori potrebbero decidere all’ultimo di non giocare, data questa piccola questione dei punti non assegnati, parliamo di giocatori e di quote.
Anzi, a proposito proprio di giocatori che forse non parteciperanno, Fognini ha già detto che molto probabilmente non parteciperà al torneo di Wimbledon per andare al mare con la sua famiglia. Comunque, staremo a vedere.
A parte questa premessa, quindi, è il caso di parlare di nomi.
Partiamo dal maschile per arrivare al femminile. Pronti?
Rafa Nadal
Vincitore dei primi due Slam dell’anno per la prima volta in carriera, candidato al Grande Slam (non credo sarebbe troppo felice di leggerlo, ma noi dobbiamo scriverlo per dovere di cronaca), pure se Wimbledon non è proprio il suo torneo d’elezione.
Sì, perché Rafa e l’erba non vanno d’accordissimo. Certo, è sempre di Nadal che parliamo, eh.
Ma, una domanda su tutte: parteciperà? Questa nuova terapia a base di radiofrequenze sui nervi del piede sinistro sarà stata efficace per allora, consentendogli di giocare in maniera competitiva?
Certo, abbiamo detto che l’erba non è il suo campo d’elezione, ma ha comunque giocato cinque finali consecutive e altre due semifinali (tra cui quella del 2019 contro Federer).
Parliamo di scommesse sul tennis per quanto riguarda la vittoria del più celebre maiorchino dello sport. Il bookmaker Sisal lo quota a 7.50, e SNAI pure. Come la mettiamo, Rafa, vuoi tentare il Grande Slam?
Novak Djokovic
Sarà in grado, il buon Nole, di confermare i suoi ultimi tre successi nel torneo inglese (2018, 2019, 2021)?
Il fatto che Nadal gli sia avanti di due Slam lo motiverà, oppure si lascerà abbattere da tutto quello che gli è successo, dal divieto di partecipazione agli Australian Open (con la figura dei suoi genitori, sui quali meglio sarebbe glissare, e infatti glisseremo) alla sconfitta ai quarti a Parigi proprio contro Nadal, lo ha un po’ depresso?
Resta il favoritissimo, anche solo per il suo feeling con l’erba. E, come abbiamo visto, Wimbledon pare proprio premiare i favoritissimi, tant’è che Sisal e SNAI scommesse quotano una vittoria di Djokovic a 1.85.
Matteo Berrettini
Ha da poco vinto il torneo di Stoccarda su erba, il che potrebbe essere un buon segno, soprattutto dopo il rientro sui campi (tre mesi fuori per infortuni), pure se non ha avuto avversari così temibili (in finale ha vinto contro Murray, che è Murray, ok, ma è un Murray di 35 anni! Eppure Berrettini ha vinto anche con una certa difficoltà, arrivando al terzo set).
Insomma, sarà capace, il Matteo nazionale, di ripetere l’exploit dell’anno scorso e di arrivare in finale? Magari contro avversari che non abbiano un’anca d’acciaio come il buon Murray?
E se dovesse capitargli un tabellone ostico, e non il tabellone un po’ da autostrada che si è ritrovato l’anno scorso, saprà comunque farsi valere grazie al servizio e al dritto? Il fatto è questo: Berrettini batte tutti quelli sotto di lui in classifica, ma non batte (quasi) mai quelli che il classifica gli stanno sopra. Punto.
Molto favorito sui primi turni, perché questo genere di giocatori, i bombardieri a servizio, possono andare abbastanza avanti nel torneo; già dalla seconda settimana le cose cambiano un poco, dato che l’erba diventa più rada (Gianni Clerici la chiamava infatti Terba!).
Sisal ha più fiducia in Berrettini, dato che lo quota a 7.50 contro i 10.00 di SNAI. Ve la sentite di puntare su di lui?
Altri nomi da tenere d’occhio
Ok, ma questo Slam lo vincerà uno dei Big Three oppure no? Shapovalov? Sono anni che sembra sia un fenomeno: mancino, ottimo rovescio, ottimo servizio, ma sul più bello sempre tende a squagliarsi.
Ricordiamoci che questo torneo lo vincono in tre (quattro, se ci mettiamo Murray, quest’anno quotato a 50.00 da Sisal e a 25.00 da SNAI) da circa vent’anni! Ci sarà qualcuno che ci riuscirà? E chi potrebbe essere?
La domanda parrebbe sempre essere “Ok, chi arriverà in finale per poi perdere con Djokovic?”.
La nuova rivelazione Alcaraz (dato a 6.00 da Sisal e a 7.50 da SNAI!) riuscirà a giocare bene su erba come su cemento, ad esempio? La sua potenza, il suo quasi abuso di smorzate, sarà premiante sui prati di Church Road? Parliamo comunque del numero sei del mondo… Insomma, una bella variabile, una piccola mina vagante!
Del resto, Wimbledon non concede troppo spazio alle favole, quindi meglio puntare su chi ha ottime probabilità, senza tentare il colpo gobbo. Meglio tenercelo per gli US Open, quello!
Spazio alle giocatrici: il torneo femminile
Diamo ora un’occhiata al tabellone femminile, ricordandovi che l’Australian Open 2022 è stato vinto dalla profeta in patria Ashley Barty, che pochissimi giorni dopo ha poi dato l’addio al tennis.
Il recentissimo Roland Garros è stato invece un cammino trionfale per Iga Świątek, che non a caso è anche tra le principali favorite di Wimbledon e appare in grado di rinverdire i fasti della mitica Serena Williams, sebbene, come detto, per la polacca quest’anno non ci sia la possibilità di aggiudicarsi lo Slam.
Iga Świątek
Attuale numero uno del mondo, perché da una parte ha beneficiato dell’uscita di scena della Barty, per poi passare a confermare la sua posizione vincendo 35 partite consecutive (TRENTACINQUE) e vincendo sei tornei uno dopo l’altro, tra cui il Master 1000 di Doah e l’ultimo Roland Garros.
Fortissima su terra rossa, su cemento arriva comunque in finale (tipo agli ultimi Australian Open).
L’anno scorso a Wimbledon è uscita agli ottavi, anche piuttosto malamente (7-5, 1-6, 1-6) contro Ons Jabeur, tunisina dall’ottimo tennis (l’anno scorso era al numero 21 della classifica, mentre quest’anno è in Top 10 e su erba pare trovarsi molto a suo agio).
Insomma, lei non è molto forte sull’erba, ma non sottovalutiamone l’aspetto psicologico: è una donna che incute parecchia soggezione.
Sisal la mette a 2.50 e SNAI… Pure! Insomma, la favoritissima.
Simona Halep
Un Wimbledon lei lo ha già vinto, come sarà il suo torneo di quest’anno? È sicuramente tra le favorite (Sisal la mette a 7.50, ma attenzione perché SNAI la quota a 12.00 e potrebbe essere una quota molto golosa).
Parliamo di una tennista che vince, convince e ci piace molto. La quotazione è buona, per cui ci sentiamo di consigliarvi questo nome!
Karolína Plíšková, Camila Giorgi e le altre
Finalista dell’anno scorso, la ceca Karolína Plíšková è una che su erba è davvero una signora giocatrice, pure se in vita sua non ha mai vinto uno Slam. Anche lei sembra un po’ un’eterna promessa non mantenuta, ma la vedremo gareggiare a breve e potremo capire se questo sia o meno l’anno buono!
SNAI la piazza a 25.00 mentre Sisal a 20.00. Come la vedete?
Finita insomma l’era di Serena Williams, ogni Slam viene vinto da una tennista diversa. Ci fosse stata la Barty potevamo anche già chiudere le scommesse, ma la Barty non c’è, dato che si è ritirata, iniziando a sentirsi appagata proprio dopo la vittoria degli Australian Open.
E quindi, su chi altro puntare? L’altra star Naomi Osaka è quotata a 9.00, mentre a 16.00 c’è un quartetto composto dalla spagnola Paula Badosa, dalla statunitense Cori Gauff, dall’iberica Garbiñe Muguruza e dalla britannica Emma Raducanu, mentre la nostra Camila Giorgi, che bene ha fatto a Parigi, non gode di grande fiducia, essendo data a 100.00 da Sisal & Co.
È comunque vero, come accennato in precedenza, che Wimbledon non lascia spazio alle favole: Wimbledon lo vincono i più forti e basta.
Si tratta di una specie di cassaforte in cui riporre le nostre scommesse (ovviamente senza esagerare, perché comunque “i più forti” non sono esattamente due!): anche chi lo ha vinto una volta, come la Muguruza, è poi qualcuno che ha poi vinto anche altri Slam. L’ultima favola al femminile è stata quella della francese Bartoli, ma parliamo comunque di circa 20 anni fa!
E per concludere…
Bene, è giunto il momento di farci quattro conti e di decidere su quali nomi puntare per questo Wimbledon.
Speriamo che il goloso montepremi per il vincitore e l’indiscusso blasone del torneo riescano a tenere in piedi questa edizione non valida per la classifica ATP e WTA.
Noi, di sicuro, abbiamo comunque voglia di piazzare scommesse sportive online su questo torneo! E voi?
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