Amici di Time2Play, bentornati!
Ormai state imparando a conoscermi e sono certo che, se vi chiedessi qual è la mia più grande qualità, sapreste sicuramente cosa rispondere. Quale? La bellezza? Vi ringrazio, ma non intendevo la qualità estetica. Mi riferivo a quelle virtù che, di solito, caratterizzano un uomo e lo distinguono dalla massa.
C ‘ è c h i è particolarmente buono, chi è più sensibile o altruista. Ecco, io invece spicco nell’antica e immarcescibile arte della gufaggine. Come gufo io, nessuno mai. Modestamente. Ho seguito un vero e proprio percorso universitario in questa disciplina, con specializzazione nel campo calcistico.
Laurea conseguita a pieni voti, tra l’altro…! Vi ricordate nell’ultimo articolo quando vi dissi che Cutrone avrebbe sicuramente segnato il goal dell’ex? Vi risulta che lo abbia fatto? Ecco, appunto.
Come un viaggio spirituale
Dopo aver ‘flexato’ questa mia innata dote, è giunto il momento di parlare della partita. Anche se, vi dirò, definirla semplicemente una ‘partita’ mi sembra davvero riduttivo. Non è stata solo una sfida calcistica, ma un vero e proprio viaggio spirituale che mi ha tenuto sospeso nel limbo per circa un’ora.
Un’ora in cui, tra alti e bassi, sono stato trascinato dalle emozioni più contrastanti: dapprima il buio e la disperazione, quando il gol di Diao mi ha fatto sprofondare negli abissi dell’incredulità e della frustrazione. Ma poi, come in un colpo di scena degno di un film, ecco che un lampo di speranza è arrivato prima con il gollonzo di Theo Hernandez e dopo con il magnifico cucchiaio di Rafa Leao, che mi ha fatto toccare il cielo con un dito. Un’esperienza emotiva che ha messo alla prova i miei nervi, il mio spirito e, probabilmente, anche la mia salute mentale.
Nell’articolo pre-match avevo ribadito che servivano solo i 3 punti e così è stato. Certo, non pensavo di soffrire in questo dannato modo ma la vittoria è arrivata e va bene così. Il quarto posto ora è un po’ più vicino e c’è sempre una partita da recuperare contro il Bologna.
Infortuni e altre… follie!
A livello morale, questa rimonta – la terza in quattro partite dall’arrivo di Mister Conceição – è una manna dal cielo. Certo, se si potesse vincere una partita senza per forza sollecitare le corde del mio sistema nervoso, non sarebbe male. Ma forse sto chiedendo troppo. Per non farci mancare nulla, aumentano anche gli infortunati in casa Milan.
Alla lista già discretamente lunga, si aggiungono infatti i nomi di Alvaro Morata, Malick Thiaw e Christian Pulisic. Non si sanno ancora i tempi di recupero ma sicuramente sono 3 tegole importanti che ci cadono tra capo e collo in un periodo della stagione dove si gioca praticamente ogni 3 giorni. Follia.
A proposito di follia… vogliamo parlare del premio MVP dato a Emerson – El Football – Royal? Vi giuro che quando ho visto il post su Instagram ero convinto fosse un fake, un meme, una burla, un’immagine creata dall’intelligenza artificiale. E invece no, era tutto meravigliosamente e magicamente vero.
Non pensavo di campare così a lungo da vedere Royal sorridente con un premio personale in mano. Anche se credo, e spero, che in realtà il premio lo abbiano dato a lui più che altro per dar forza e coraggio a tutti quei ragazzi introversi e riservati, con poca autostima, che credono di non riuscire a fare nulla nella vita.
Capite che, vedendo Royal MVP, uno si sente anche autorizzato a montarsi la testa e sognare il Pallone d’oro. Complimenti quindi alla Lega Serie A per questa bellissima campagna di sensibilizzazione.
Testa alla Juve
Tra pochi giorni si tornerà in campo in Serie A contro la Juve di Thiago Motta, detto anche Mister X. Non so come finirà il match, mi auguro solo che sia più avvincente della partita d’andata dove l’emozione più incredibile ci fu al fischio iniziale. Poi 90 minuti di noia totale.
Milan e Juve in questo momento sono accomunate dalla delusione che pervade le due tifoserie che di certo non si aspettavano di vivere una stagione così insipida. Sarà uno scontro diretto a tutti gli effetti per accaparrarsi il quarto ed ultimo posto, ad oggi, disponibile per la prossima Champions League.
Ora scusatemi ma devo chiudere l’articolo, sfoderando quella famosa dote gufereccia di cui sopra: potrà mai la Juve pareggiare l’ennesima partita? Prima o poi, anche solo per la legge dei grandi numeri, riuscirà a spuntarla e sono fortemente convinto che quel giorno sarà proprio sabato pomeriggio.

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