Ragazze, ragazzi, ci siamo: la finale della 67a edizione della coppa per club più importante al mondo è ormai alle porte: la Champions League 2021/22 giunge al suo ultimo atto.
La sera del 28 maggio vi vogliamo pronti a scattare dal divano per tutte le azioni che Liverpool e Real Madrid, le due contendenti, ci faranno apprezzare: di questo possiamo star sicuri.
Se “Spettacolo Sì/No” fosse un mercato quotato dai bookmaker, infatti, possiamo star certi che sarebbe dato a 0.10, tanto è ovvio che questo scontro sarà pieno di fuochi d’artificio.
Parliamo di due squadre che hanno dalla loro un blasone indiscusso: 13 Champions League nella bacheca del Real, 6 in quella del Liverpool. Si tratta soprattutto di due formazioni che non si sono risparmiate mai e ci hanno mostrato quest’anno partite dal tenore tecnico, tattico e atletico davvero unico.
Grazie alla loro qualità mostrate nel corso di tutto il cammino europeo sono giunte fino alla finale di Parigi, allo Stade de France (ricordiamo che questa finale si sarebbe dovuta tenere in Russia, ma sappiamo tutti come mai così non sarà),
Vi ricordate, ad esempio, i bellissimi gol che il Liverpool fece (ahinoi) al Milan e all’Inter? Impossibile dimenticare tutti quei colpi di Mohamed Salah, giusto? E, dall’altra parte, ci basterà soltanto nominare il buon Karim The Dream Benzema per essere certi che i vostri occhi si stiano illuminando di immenso.
Cosa andremo a vedere in questo pezzo? Semplice: faremo una panoramica del cammino delle due squadre, per vedere quali sono stati i momenti per loro decisivi per aggiudicarsi la finale.
Quindi faremo un piccolo focus sui giocatori, perché ci sembra sempre bello portare un bel po’ di umano all’interno dei match, per finire con le quote e i mercati più interessanti da valutare in ottica scommesse sul calcio per questa finale.
Insomma, qui cercheremo di darvi tutte le info di cui potreste aver bisogno per godervi al massimo questo match e, non nascondiamoci dietro un dito, anche per avere le idee più chiare qualora voleste unirvi a milioni di spettatori che avranno anche voglia di scommettere sulla finale di Champions League.
On the road to Paris: il cammino del Liverpool
Partiamo dai Reds del Liverpool, dagli uomini di Herr Coach Jürgen Klopp e dalla principale curiosità da mettere in saccoccia e valutare: ciò che si sta riproponendo nel destino di questa squadra è molto simile a quanto accaduto nel 2019.
Di cosa parliamo? Di un curioso parallelismo tra la posizione del Liverpool nel campionato inglese di quell’anno e di quella di quest’anno. La stessa, ovvero: a inseguire il Manchester City.
Forse che agli uomini di Klopp piaccia inseguire, che a loro dia la giusta carica per ottenere i migliori risultati? “Sì”, verrebbe da rispondere, dato che nel 2019 i Red Devils si sono aggiudicati la Champions League proprio mentre nel campionato inglese cercavano di inseguire gli azzurri di Manchester.
Insomma, se i corsi e i ricorsi storici hanno un peso (e solitamente ce l’hanno), il Liverpool potrebbe partire con una marcia in più, in questa attesissima finale.
Dodici partite nella Coppa dalle Grandi Orecchie, una sola sconfitta: il Liverpool ha lasciato al palo delle avversarie di grandissimo spessore soprattutto nella prima fase della competizione.
A volte, infatti, certe squadre arrivano alla finale con un cammino piuttosto facilitato, certo non semplice tout court, perché presto o tardi una partitona ti tocca, ma comunque più semplice di quello che, nonostante il non enorme blasone degli avversari, ha dovuto affrontare l’undici di Klopp.
Dopo aver dominato la fase a gironi (6 vittorie su 6 contro Atletico Madrid, Milan e Porto), Mané e compagni hanno infatti piegato l’Inter negli ottavi, per poi sbarazzarsi dei portoghesi del Benfica nei quarti e, non senza sofferenze, degli spagnoli del Villareal in semifinale.
Unica sconfitta sul cammino degli inglesi, e non solo della Champions ma nell’intero 2022? Quella contro i nerazzurri dell’Inter di Inzaghi, che di certo possono andare molto fieri di questo risultato, seppur ininfluente ai fini pratici, visto che ai milanesi costò comunque l’eliminazione dalla coppa.
Il modulo di gioco del Liverpool è un 4-3-3 che spesso risulta micidiale, soprattutto quando signori come Diogo Jota e Luis Diaz sono in palla, ad affiancare Mané e Firmino, come vedremo più avanti.
Ovviamente, in palla deve essere anche un certo Mohamed Salah, vecchia conoscenza anche del campionato italiano, in cui ha militato dal 2015 al 2017 vestendo la casacca giallorossa romanista.
Come hanno fatto a farselo scappare? Misteri della fede (e forse dei portafogli), ma possiamo solo immaginare quanto il prode José Mourinho si disperi al pensiero che potrebbe oggi avere in rosa un giocatore di tal fatta.
Insomma, Salah: l’egiziano che è diventato volto e bandiera dei Reds, coi quali, nella sola Champions League, ha segnato ben 33 reti. Ne metterà a segno qualcuna anche in finale?
Di sicuro c’è che il Liverpool spera di portare a casa la settima Champions della sua storia: si tratta infatti della squadra che, in Inghilterra, ne ha vinte sei, ovvero più di qualunque altro club dell’isola.
Vediamo come andrà, Reds!
¡Hasta la catorce! Il cammino del Real Madrid
Abbiamo parlato degli ostacoli che i Reds hanno dovuto affrontare e superare per approdare alla finale? Bene. Ma che dire degli ostacoli che i Blancos (o le Merengues, se preferite chiamarli così) hanno abbattuto, talvolta anche ribaltando ciò che appariva irribaltabile?
Pensate alla doppia sfida nella semifinale col Manchester City e, mentre lo fate, tiratevi giù il cappello, perché quel doppio incontro segna il benchmark di quello che si ritiene essere il gioco del calcio.
Tecnica, velocità, continui ribaltamenti di fronte, gol a profusione ed emozioni fortissime anche per noi, semplici appassionati di questo sport che tanti cuori sa far battere nel mondo. Figuriamoci per i tifosi delle due squadre in questione.
Oltre a questo doppio scontro sinceramente impressionante, il Real Madrid aveva in precedenza superato anche Paris Saint-Germain (negli ottavi, sempre con una remuntada) e Chelsea nei quarti di finale.
Certo, resta sempre la squadra che, inizialmente, le aveva prese dai transnistri dello Sheriff Tiraspol nella fase a gironi, in un gruppo chiuso comunque al primo posto davanti all’Inter, allo stesso Sheriff e allo Shaktar Donetsk e che arrivava da una stagione onestamente fallimentare.
Nulla aveva vinto infatti il Real durante la scorsa stagione e la squadra aveva bisogno di fare un bel reset; reset che si è verificato col passare del tempo e che evidentemente ha fruttato, visto che i madrileni si sono quest’anno aggiudicati la Liga spagnola per la 35′ volta, con diversi turni d’anticipo e un vantaggio abissale (12 punti) sui rivali di sempre del Barcellona.
Così come ha fruttato la fiducia in Carletto Ancelotti, che è il timoniere di questa nave, un mister capace di vincere tutti i cinque campionati più importanti d’Europa oltre a svariate coppe internazionali e abile a far procedere questa corazzata nel vasto mare ormai indifferente ai forti flutti e alle giornate tempestose.
Diciamocelo: questa squadra secondo noi è la favorita per la vittoria del titolo. Magari di poco, ma comunque è così, checché ne dicano i siti per le scommesse online.
Ma di quote parleremo poi: restiamo sul cammino del Real Madrid e su come sia stato possibile per i Blancos arrivare in finale.
Ci viene alle labbra un nome, probabilmente sta per emergere anche sulle vostre, e dunque diciamolo insieme, come fosse un mantra, una preghiera, una lode allo sport più bello al mondo…al nostro 3…uno…due…tre! KA-RIM BEN-ZE-MA.
Mica patatine, signore e signori, ma uno dei giocatori più forti al mondo, in grado di combinare numeri da circo a potenza. Online potete trovare di lui questa descrizione: “Attaccante di movimento, agile, rapido, potente, possiede una pregevole tecnica di base, grandi doti nel controllo della sfera, nel tiro (potente e preciso) e nella coordinazione”.
Tutti in piedi sul divano, amici, perché avremo la fortuna di poter rivedere questo classe ’87, forse attualmente il centravanti più forte al mondo, in una sfida micidiale, quella per la coppa: questo di certo renderà la sua prestazione ancora più stellare.
Insomma, un percorso lungo e tortuoso, quello che ha portato il Real Madrid alla finalissima del 28 maggio, ma che sicuramente infonde nei Blancos ancora più garra e giusta arroganza per giocarsi la quattordicesima coppa, un vero record.
I top player del Liverpool
D’accordo, la foto del monumento ai Beatles, orgoglio di Liverpool e del mondo intero, non c’azzecca granché, ma non potevamo certo rinunciare a un po’ di goliardia. Veniamo alle cose serie e nello specifico alle stelle che animeranno la finale di Champions League 2021/22 per quanto riguarda i Reds.
Di una delle star di questa squadra abbiamo già parlato nelle righe precedenti, e non ci era proprio possibile fare diversamente.
Mohamed Salah è decisamente un giocatore dal calibro sensazionale: agile, scattante, abilissimo nel dribbling e dalle doti balistiche di un cecchino, il Liverpool non potrebbe fare a meno di questo uomo così versatile e capace di svoltare le sorti di una partita facendo filtrare il gioco non solo dai suoi piedi, ma anche (e soprattutto) dalla sua raffinata intelligenza.
Non solo Salah, comunque, e ci mancherebbe pure, essendo il calcio uno dei giochi principe del concetto di “squadra”: l’impressionante Sadio Manè è sicuramente pronto per fare un bel putiferio in attacco, aiutato dal portoghese Diogo Jota, altra stella in forze ai Reds e in ottima forma.
Oltre a questi, impossibile non citare Luis Diaz, il venticinquenne colombiano che non fa segreto del suo immenso talento sbocciato definitivamente quest’anno.
E poi Trent Alexander-Arnold (il cui nome viene spesso abbreviato in TAA come fosse una serie TV!), il terzino che tutti vorremmo avere nella nostra squadra se fossimo presidenti di club, che farà coppia difensiva con Virgil van Dijk, supportati da un portiere maggico come l’altra conoscenza romanista Alisson, tra i pali anche della nazionale brasiliana.
Ancora? A centrocampo la bandiera, il capitano Jordan Henderson, coadiuvato da Fabinho, Milner e Thiago Alcántara, Roberto Firmino, azzoppato quest’anno dai tanti infortuni ma sempre prezioso e il bomber di riserva in odor di Milan, Origi.
E scusate se è poco.
Le stelle nel firmamento dei Galácticos
Quanto tempo avete? Speriamo molto, perché questa potrebbe essere una sezione del nostro articolo capace di far salire i minuti previsti per la lettura da 5 a 10: le stelle tra le fila dei Blancos non si contano, ma se si contassero troppo ci vorrebbe.
Di Karim Benzema abbiamo già parlato a profusione, non ci sembra davvero il caso di insistere perché potremmo rendere troppo scoperto il fatto che sia uno dei nostri giocatori preferiti (parliamo della redazione di Time2play, ovviamente!).
Detto questo, cominciamo da Luka Modrić: semplicemente uno dei migliori centrocampisti nella storia del calcio, capace di segnare e di far segnare, miglior calciatore croato di sempre secondo la rivista croata Sportske Novosti, dotato di una tecnica che definire “eccellente” potrebbe essere poco, fa girare il pallone come una biglia su un piano liscissimo. Liscissimo e molto inclinato: guardare e riguardare la magia dell’assist per Rodrygo nella partita con il Chelsea per credere.
Poi, sempre a centrocampo, Casimiro e Toni Kroos, due nomi che farebbero tremare qualsiasi giocatore avversario, ma pure i semplici collezionisti di figurine: una linea mediana a dir poco da manuale del calcio, con le geometrie cartesiane del tedesco ad abbinarsi alla grinta a tutto campo del brasiliano.
Non possiamo risparmiarci di nominare poi Vinicius Junior, giovane braccio destro offensivo di Karim Benzema, sua spalla e suo sodale, un po’ il Leao del Real Madrid e Rodrygo, altro prodotto della cantera madridista già decisivo in Champions a suon di gol.
Basta, altrimenti questo pezzo non finirà mai: accontentatevi solo di un veloce panorama: Thibaut Courtois tra i pali, forse con Alisson il miglior portiere del mondo, e una panchina che si permette di ospitare nomi come Eden Hazard, Gareth Bale, Isco, Asensio, che sarebbero titolari praticamente ovunque.
La sfida nella sfida: due allenatori a confronto
C’è la partita e poi c’è la partita dentro la partita, quella tra i due allenatori che occupano le panchine di Real Madrid e Liverpool. Ancelotti contro Klopp, vecchie volpi emiliane contro talentuosi gigioni tedeschi.
Per il Carletto nostrano si tratta dell’ennesima finale e della possibilità di sollevare la sua quarta (4′!) Coppa dei Campioni dopo aver vinto in scioltezza la Liga, vincendo così il quinto titolo nei 5 top campionati europei (Italia, Inghilterra, Germania, Francia e Spagna). Re Carlo, qualora dovesse davvero farcela, diventerebbe uno degli allenatori più vincenti di sempre.
Dall’altra parte, Jürgen Klopp, quello che con i suoi Reds cercherà di dare del gran filo da torcere ai madrileni: una non più rivelazione, dato che ormai sono anni che compie degli autentici miracoli con squadre che, prima di lui, avevano la strana usanza di poltrire a metà classifica.
Non dimentichiamo poi alcune curiosità che forse qualcuno ha riposto negli archivi della memoria: Carletto una volta regalò a Klopp una bottiglia di vino prima di un match tra Napoli e Liverpool e quando entrambi stavano in Inghilterra, con Re Carlo sulla panca dell’Everton, si mandavano messaggi amorevoli. Insomma, sempre grande stima tra i due, anche se non hanno mai “mangiato la frittura assieme”.
Vincerà la grande capacità di lettura delle situazioni di gioco e di gestione degli uomini di Ancelotti o avrà la meglio il gegenpressing che ha reso celebre l’ex mister del Borussia Dortmund?
Di sicuro Ancelotti ha uno stile di gioco che Klopp parrebbe apprezzare più di quello di Conte, date le dichiarazioni che il buon Jürgen ha rilasciato – e subito ritrattato – dopo il recente 1-1 contro il Tottenham in Premier League: criticava il modo in cui Conte faceva giocare i suoi, un po’ troppo all’italiana, diciamo.
Insomma, in Premier sono un po’ volati gli stracci, ma questo succede quando subisci un colpo basso dal fato che ti condanna a non riuscire a raggiungere il City là in alto, a non vincere (forse) il campionato, a non primeggiare dopo estenuanti lotte. Daje Klopp, non mollare.
Quote e mercati della finalissima
Arriviamo finalmente a mettere un po’ di ciccia sul fuoco di chi non vuole solo stare a guardare ma ha anche una gran voglia di lanciarsi in alcune scommesse online. Magari anche precisissime. Sì, perché le possibilità di puntare sul risultato esatto ci sono e non abbiamo alcuna paura a considerarle!
Dunque, partiamo col dire quali quote prenderemo in esame, perché è discretamente importante: analizzeremo tre operatori, ovvero Eurobet, SNAI e Sisal.
Vi ricordiamo che, ad esempio grazie a Sisal, potete anche farvi un giro su Tipster, l’unico portale di social betting in Italia, almeno al momento, che vi permette di aprire discussioni sulle quote, seguire le giocate delle cinture nere di betting e socializzare i vostri sistemi. Ne abbiamo parlato in un altro articolo di questo blog.
Veniamo ora all’1X2: a quanto è data la vittoria del Liverpool, a quanto quella del Real Madrid e a quanto sta il pareggio? Partiamo da Eurobet: l’1 è dato a 2.05, il pareggio sta a 3.70 e una vittoria del Real Madrid è quotata 3.45. Nessun cambiamento per SNAI: 1 a 2.05, X a 3.70 e 2 a 3.45. La vittoria del Liverpool sembrerebbe più probabile. Passiamo al prossimo operatore:
Sisal propone l’1 a 2.10, l’X a 3.50 e la vittoria del Real Madrid a 3.50. Quote un poco differenti, on il pareggio e la vittoria dei Blancos con identiche probabilità di verificarsi.
Il nostro consiglio, viste le quote, sarà quello di fare una puntata sulla vittoria dei Blancos di Re Carlo, perché si tratta di vedere all’orizzonte un risultato goloso.
Più si rischia più si vince, “chi non risica non rosica”: il Liverpool ha dato modo di mostrarsi squadra quando vuole schiacciasassi, ma anche di piacersi un po’ troppo, talvolta.
Il Real Madrid ha dato prova di possedere quel germe di pazzia che regala ampi ribaltamenti di fronte e soprattutto tanta, tanta, tanta voglia di vincere anche nei suoi uomini più esperti.
A questo proposito dobbiamo dirvi che il mercato “Remuntada” non è ancora stato aperto per tutti gli operatori, ma qualcosa ci dice che, da qui al 28 maggio, questa possibilità vedrà la luce e sarà divertente poterci scommettere, visti i trascorsi della squadra di Ancelotti.
Tra i tre bookie da noi considerati, l’unico che, al momento, ci permette questo mercato (chiamandolo però “Ribaltone”, dimostrandosi così affezionato alla lingua di Dante) è Sisal, che quota la possibilità che avvenga a 6.50, contro quota 1.04 per il no.
Ve la sentite? Credete che il Real Madrid possa andare sotto per poi riemergere, magari grazie al solito Karim Benzema e al suo bel piede? Noi, senza saper né leggere né scrivere, qualcosa ci punteremmo.
Oltre al risultato esatto, quali possibilità di scommessa abbiamo, al momento?
Vediamone qualcuna: i mercati aperti già da ora sono quelli sui gol, ovvero sul capire quando avverranno, se nel primo tempo, nel secondo, oppure nell’extra time in caso di pareggio durante il tempo regolamentare.
Abbiamo mercati più bizzarri, come quelli sulle ammonizioni degli allenatori o l’utilizzo del VAR, e mercati classici, come gli Handicap e gli Under/Over (giusto per segnalarvene uno: SNAI quota l’Under 2.5 a 2.05 e l’Over 2.5 a 1.67, quindi vede la partita come foriera di molte reti).
I mercati classici sono davvero molto ampi: quelli per il gol, per il risultato esatto, il Parziale/Finale, l’Under/Over, tutti divisi per primo tempo, secondo ed eventuali tempi supplementari.
Ovviamente sono quotate anche le possibilità di andare ai rigori, oltre che l’eventualità che un rigore venga assegnato durante il tempo regolamentare: a proposito di questo ultimo mercato, diamo un’occhiata alle quote per il rigore assegnato!
Eurobet quota il Sì a 2.45, il No 1.40, mentre SNAI risponde con il Sì a 2.75 e il No a 1.32; Sisal vede invece il Sì 2.75, mentre il No a 1.35. Insomma vediamo che un rigore ha, per questi operatori, non molte possibilità di venire assegnato.
Abbiamo qualche quota sui giocatori? Perché, come dicevamo più su, abbiamo un tale numero di stelle a calcare coi tacchetti il verde prato di Parigi, che sarebbe un peccato non analizzare qualcosa da vicino.
Diciamo subito che i nomi, al momento, non ci sono, ma possiamo parlarvi dei mercati che apriranno a breve: avremo “giocatore X” primo marcatore (Sì, No), “giocatore X” ultimo marcatore (Sì, No), e, ovviamente, il classico “giocatore X” semplice marcatore nel corso del match (Sì, No).
A questi mister X state pronti a veder assegnati i nomi di cui sopra e iniziate a scaldare i motori perché potreste essere interpellati molto presto!
In conclusione: le ultime dai campi
Avete presente quando abbiamo scritto che molto, per le sorti del Liverpool, stava nelle mani di Mohamed Salah? Bene: mentre scriviamo ci giunge notizia che si è infortunato durante l’incontro di FA Cup contro il Chelsea.
Si tratterebbe di un infortunio muscolare che lo ha visto costretto ad abbandonare il campo al 33′ , lasciando tifosi e appassionati col fiato sospeso perché non si sa bene se riuscirà a vedere il campo il giorno della finale.
Qualora così non fosse stiamo pur certi che lo spettacolo ne soffrirà parecchio e che le quote subiranno una notevole oscillazione, perché se è vero (come è vero) che il calcio è un gioco di squadra e ogni giocatore è importante, è vero anche che i colpi dei campioni, quando mancano, fanno nettamente sentire il loro peso sul verde prato. Soprattutto se è il prato di una finale di Champions League.
Forza Mohamed! L’ansia in casa Liverpool è condivisa anche da Virgil van Dijk: anche lo stopperone è dovuto uscire anzitempo nella finale di FA Cup per un risentimento al ginocchio che preoccupa Klopp. Dall’altra parte, Carletto Ancelotti alza sornione il sopracciglio, forte di una infermeria che al momento non vede letti occupati.
Non ci resta a questo punto che augurarvi (e augurarci) una finale coi fiocchi, di quelle destinate a farsi ricordare per i lunghi anni a venire: la nostra voglia di calcio potrà essere soddisfatta abbastanza da farci sopportare una lunga estate priva di pallone, in attesa di Mondiali che non vedranno la nostra Nazionale impegnata? Stiamo a vedere.
Di sicuro i numeri perché questo avvenga ci sono tutti: due squadre di altissimo rango, due allenatori super capaci, tanti nomi a calcare il campo.
Non potremo andare a Parigi, magari, ma niente ci vieterà di accendere i nostri schermi e immergerci nell’atmosfera rovente di una finale di Champions League che, come ogni anno in questo periodo, promette di farci iniziare l’estate con negli occhi il rapido sospiro di una palla gestita dai migliori piedi in circolazione.
In evidenza
Vi andrebbe di parlare di Roland Garros? Perché a noi sì, ma non solo perché il 16 maggio avrà inizio questo torneo: ammettiamo che l'Open di Francia è il nostro torneo preferito.
Signore e signori un attimo di attenzione, prego: siamo lieti di annunciarvi che il casinò di Campione d'Italia, a gennaio 2022, ha riaperto i battenti ed è pronto ad accogliere i tanti giocatori che vogliono passare una serata (o una nottata) entusiasmante all'interno delle sue sale.
In un mondo in cui anche l'Uomo Ragno ha dimostrato alla grande di avere un lato cattivo, potevano non avere un versante cattivo anche degli ambiti in cui girano milioni di interessi?
Se per caso vi stavate chiedendo quando avremmo scritto un articolo sull'Eurovision Song Contest 2022, se stavate svegli la notte a chiedervi "Ma quando si decideranno, a Time2play, a darci le quote Eurovision?", se non state più nella pelle e volete dritte su chi puntare tra i 40 paesi in gara, benvenuti!